Attualità
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21/11/2010 16:10

La Sicilia perde 15 mln di fondi europei

Marcia indietro del Fei

di Redazione

Palermo – Doveva essere il fiore all’occhiello del governo. Il primo esperimento di microcredito applicato al Fondo sociale europeo grazie al programma comunitario Jeremie, utilizzato finora solo nell’ambito del Po-Fesr. Ad un anno e mezzo dall’annuncio e dai primi contatti tra la Regione Siciliana e il Fei (il Fondo europeo di investimento istituito nel 94 per sostenere le piccole e medie imprese e che ha per azionista di maggioranza la Bei, Banca europea per gli investimenti, ndr), l’istituto finanziario europeo ha fatto però marcia indietro, mettendo a rischio di disimpegno i 15 milioni di euro destinati dall’Autorità siciliana di gestione del Fse al microcredito sociale per cooperative e volontariato proprio attraverso il programma Jeremie.
Il “no” del Fei risale a qualche giorno fa ed è stato ufficializzato con una lettera inviata il 15 novembre dal chief executive del Fei, Richard Pelly, e protocollata in ingresso all’assessorato alla Formazione di via Ausonia, in quanto Autorità di gestione del Fse, tre giorni fa. “Tenuto conto del carattere pilota di questo progetto – si legge nella missiva – riteniamo che i tempi e i meccanismi interni del Fei debbano essere salvaguardati al fine di evitare eventuali ostacoli procedurali”. E ancora: “in questo senso non riteniamo percorribile la soluzione auspicata dalla Regione e cioé l’approvazione e la relativa sottoscrizione dell’Accordo prima della fine dell’anno 2010”.
Quanto basta a mettere in crisi la rendicontazione prevista per la fine di dicembre e a far correre ai ripari non solo l’Autorità di gestione ma l’assessorato alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro, ente intermedio per l’asse 3 del Fondo sociale europeo. “Si sta lavorando per riuscire a certificare ugualmente i 15 milioni di spesa ed arrivare alla soglia dei 100 milioni di euro necessari per non perdere alcun finanziamento”, dice il direttore generale ad interim dell’Istruzione e della Formazione Gesualdo Campo, nominato all’inizio di novembre proprio per accelerare l’iter del programma Jeremie e la certificazione del Fondo sociale europeo. Ma il pericolo di non farcela rimane.”Di certo – dice Campo – questo è un esempio di mala burocrazia in cui la Regione non ha nessuna responsabilità. Non si può impiegare un anno e mezzo per verificare la fattibilità o meno di un progetto. Stiamo valutando se chiedere i danni proprio come le imprese fanno con la Regione, in casi simili”. Che la situazione potesse precipitare era però nell’aria. Già il 12 novembre nel corso di un incontro alla sede romana del Fondo, in videoconferenza con la sede Lussemburghese del Fei, i vertici del Fondo europeo avevano espresso qualche perplessità. Tre giorni dopo la lettera che ha messo la parola fine all’operazione finanziaria. Almeno entro il 2010. Già perché nelle ultime battute della missiva viene sottolineata: “la più ampia disponibilità ed interesse a proseguire le attività propedeutiche alla firma dell’accordo per la costituzione di un Jeremie holding Found Fse nei primi mesi del 2011 qualora la Regione fosse interessata ad una simile ipotesi”. Cosa per niente scontata. E il programma Jeremie da 60 milioni di euro per il microcredito alle imprese, avviato dalla Regione con i fondi Po – Fesr? “Il bando predisposto dal Fei per individuare l’intermediatore finanziario – dice il direttore generale alla programmazione, Felice Bonanno – è già pronto e sarà pubblicato a giorni”.