Cronaca
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10/12/2013 17:00

La solitudine dei Forconi

Piazze deserte

di Michele Farinaccio

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Forcone solitario
Forcone solitario

Ragusa – Una piazza totalmente vuota. Soltanto qualche cartellone a sostegno dell’annunciata protesta, la segnaletica del divieto di sosta per consentirne lo svolgimento e la presenza di un paio di mezzi delle forze dell’ordine. Si è presentata così, ieri mattina, piazza Libertà a Ragusa, l’unico sito della provincia iblea in cui era stata autorizzata la manifestazione del movimento dei Forconi.

I manifestanti, già durante la notte tra domenica e lunedì, hanno deciso di lasciare il capoluogo, per mettere in atto alcuni piccoli presidi altrove, nel resto della provincia. Rispetto al resto d’Italia, dove non sono mancati anche i momenti di tensione, la protesta in provincia di Ragusa si sta svolgendo in un clima di estrema civiltà.

Il pugno duro della prefettura, che ha chiesto alle forze dell’ordine il massimo rispetto delle regole, sta avendo i suoi effetti. E così nella giornata di ieri si sono formati quattro punti principali, dove i manifestanti, senza alcun mezzo a bloccare la circolazione, hanno distribuito materiale informativo alla cittadinanza ed agli automobilisti. Il più grosso, con una trentina di manifestanti, quello di Modica al polo Commerciale, altri sono stati messi in atto sulla Scicli-Donnalucata, vicino al porto di Pozzallo e in contrada Dicchiara (non sulla Ragusa-Catania ma sulla sp 5, allo svincolo di Coffa, con circa una decina di persone).

Ogni presidio dei manifestanti è stato sorvegliato costantemente dalle forze dell’ordine che sono tutte impegnate per far sì che tutto si svolga senza attriti o, peggio, incidenti. A gestire la situazione, attivamente, così come è stato predisposto dalla prefettura di Ragusa, sono polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza, polizia stradale (particolarmente impegnata nell’assicurare che la viabilità delle arterie provinciali non subisca rallentamenti), con il supporto delle polizie locali dei diversi comuni. Le forze di polizia stanno vigilando perché la protesta non tocchi diritti collettivi né metta a rischio l’ordine pubblico.

La manifestazione, insomma, anche a differenza di quanto accaduto due anni fa, in provincia di Ragusa, sembra essere stata accolta piuttosto tiepidamente, anche rispetto alla psicosi che si era creata nei giorni scorsi quando, un po’ in tutti i comuni della provincia, non sono mancate le lunghe file ai distributori di benzina e, temendo proprio gli effetti della scorsa iniziativa, gli assalti agli scaffali dei supermercati per il  rifornimento di beni di prima necessità, oltre che di prodotti freschi, che avrebbero potuto scarseggiare se realmente fossero stati messi in atto i blocchi stradali da parte degli autotrasportatori.

Precauzioni e preoccupazioni che, stando al meno alla situazione che si è registrata nella giornata di ieri nell’intera area della provincia iblea, si sono rivelate eccessive.

Resta da capire come la situazione potrà evolvere nei prossimi giorni, anche sulla scia delle notizie che, minutamente, grazie a internet e ai social network, arrivano dal resto della Sicilia e dal resto d’Italia. Si tratta, evidentemente, di una fase sempre in estrema evoluzione, che potrebbe anche cambiare rapidamente da un momento all’altro.