Lettere in redazione
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05/05/2013 18:14

La sporcizia e i rifiuti in fondo al mare ibleo

Ci scrive Claudio Manenti

di Claudio Manenti

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Rifiuti dal mare
Rifiuti dal mare

Scicli – Appena arriva l’estate la meta preferita da tutti noi è il mare. A tal proposito vorrei lanciare un appello a tutte le persone che scambiandolo per un cassonetto di immondizia, gettano rifiuti di qualsiasi entità, fazzolettini, cibo, bottiglie, carta, vetro, sigarette ecc…creando inquinamento marino quindi non pochi pericoli.

Facendo numerose nuotate in apnea e immersione con le bombole vedevo adagiate al fondo tantissimi rifiuti che variavano dalla spazzatura generica ai rifiuti speciali come telai di biciclette, reti, torce da pesca, e materiali edili vicino alle scogliere dannosi per il nostro mare e soprattutto per ‘ambiente marino che ospita le sue specie.

Sarebbe opportuno che ognuno di noi gettasse la spazzatura negli appositi cesti di immondizia che si trovano ad ogni angolo. Tutto quello che si butta oggi in mare lo raccoglierà la nostra futura generazione dando così un esempio sbagliato. Devo confessare che l’anno scorso mentre pescavo in apnea distante 300 mt al largo dalla scogliera di Cava d’Aliga ad una profondità di 12-13 mt circa, scendendo verso il fondale ossia adagiato a pancia in giù sul fondo mi tagliai leggermente con una bottiglia di vetro spaccata e ormai ancorata alla sabbia, per fortuna indossavo la muta e il taglio fu lieve, ma immaginate se non indossavo le dovute precauzioni cosa mi poteva capitare.

E’ anche vero che appena il mare permette una bella pescatina in apnea tutti ci prepariamo il fucile, la maschera e le pinne, ma è importante sapere che il subaqueo deve portarsi obbligatoriamente il pallone segna sub, perchè solo così è visibile dalle barche che sfrecciano ad alta velocità e devono tenersi distanti ad almeno 100 mt , ed è anche vero che i negozianti specializzati che vendono articoli subaquei devono dare un giusto metodo di pescare in apnea, consigli utili a chi da poco ha intrapreso questa passione, la sicurezza in mare in primis, su come maneggiare i fucili specie quelli ad aria compressa che sono più pericolosi di quelli ad elastico, il primo per caricarlo bisogna spingere l’asta all’interno tramite una certa pressione esercitata dalla mano con forza nella punta protetta solo da un manopolino di plastica che in acqua è facile che si sposti lasciando che l’arpioncino perfori il palmo della mano, mentre nel secondo tipo di fucile, per caricarlo, l’asta è proiettata in avanti e tenuta ferma da una leva di sicurezza, basta solo riportare l’elastico all’indietro per caricarlo, operazione facile e meno pericolosa.

Ovvio evitare iperventilazione.

Il mare è bello se è pulito e rendendosi conto che ad oggi l’unica speranza per evitare che qualcun si faccia male è la sensibilizzazione della campagna contro gli incidenti da elica.

Buone bolle a tutti!