Terre aride, brulle, desolate e poetiche
di Irene Savasta

La statale 640 non è solo un’asse viaria che collega Porto Empedocle a Caltanissetta. La statale 640 è anche la statale degli scrittori, un ombelico della letteratura compreso fra i territori di Agrigento e Caltanissetta. E così, chi decide di andare alla scoperta di questa parte di Sicilia Occidentali, forse meno percorsa rispetto alle capitali del Barocco o alle cattedrali Arabo-Normanne, non può fare altro che sfogliare libri.
Perchè qui sono nati i più grandi autori del Novecento italiano. Un itinerario dove protagonista indiscussa è sempre la terra, quella terra arida e brulla tipica di certi paesaggi siciliani. Quella terra bianca e assolata da una luce che non è luce: è calore, vita, afa, noia. Pirandello, originario proprio di Agrigento, scriveva che in Sicilia luomo nasce “isola nell’isola e rimane tale fino alla morte, anche vivendo lontano dall’aspra terra natia circondata dal mare immenso e geloso”.
La strada 640 attraversa la Valle dei Templi e la Valle degli Dei. Il percorso narrativo si svolge attraverso i luoghi vissuti da autori come Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Antonio Russello, Rosso di San Secondo. Trenta chilometri che abbracciano le terre da Porto Empedocle a Racalmuto, passando da Favara e Agrigento con deviazione a Palma di Montechiaro.
Sono questi luoghi reali e immaginari (tanto per citarne uno, la Vigata di Montalbano), ma che hanno lasciato traccia indelebile nella nostra memoria letteraria.
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