Attualità
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19/04/2009 21:41

L’associazione iblea di clownterapia parte per l’Abruzzo

di Redazione

Ragusa – Diventa sempre più intenso l’impegno dell’associazione socio-sanitaria-culturale “Ci ridiamo su”, che attende di poter offrire il proprio contributo alle popolazioni terremotate, con la prossima missione in Abruzzo, coordinata a livello nazionale dalla Federazione Clown dottori.

Proprio la coordinatrice nazionale della Fnc, Lucia Agrisani, psicologa e clown, da venerdì si trova nel capoluogo in occasione del laboratorio esperienziale promosso dall’associazione ragusana sul tema “Il clown dottore: la forza terapeutica e l’arte di una nuova figura di operatore socio-sanitario-culturale”. “A questo laboratorio partecipano tutti coloro che sono interessati a conoscere la clownterapia”, spiega Fabio Ferrito, presidente di “Ci ridiamo su”, “mentre per noi rappresentanti dell’associazione è uno spunto ad approfondire ulteriormente la nostra attività, soprattutto in prospettiva della partenza per l’Abruzzo che potremo realizzare anche grazie al contributo della Conad Sicilia”. I clown dottori iblei svolgeranno il loro turno a supporto delle équipes già presenti nelle zone colpite dal terremoto, probabilmente nel mese di maggio. Nel dopo sisma, la figura del clown dottore è stata messa in forte evidenza. Il lavoro garantito da questa professionalità, che ancora non è del tutto conosciuta in Italia, acquisisce una grande importanza in situazioni di forte disagio, stress e traumi profondi come può essere il contesto dell’accadimento di un terremoto, che stravolge la vita delle popolazioni. “L’associazione “Ci ridiamo su”, spiega Ferrito, “dedica la maggior parte della propria opera alle situazioni di disagio, anche grave, proprio là dove sofferenza, dolore e paura trovano maggiore espressione, immettendo le emozioni positive, di cui ridere è una delle più potenti, nei processi di riabilitazione per migliorare la qualità della vita delle persone e della comunità”. La dottoressa Lucia Angrisani ha approfondito il suo percorso nel campo della clownterapia, realizzando una tesi sperimentale dal titolo “Gli effetti analgesici dell’umorismo”, che l’ha portata a sperimentare sul campo per anni, il lavoro nelle corsie degli ospedali, accanto a medici e infermieri”. “Uno dei nostri compiti”, sottolinea la coordinatrice della Federazione nazionale clown, “è quello di sdrammatizzare, mutare segno alle emozioni negative, quali paura, rabbia, delusione, tristezza, farle esprimere, gestirle e virarle al positivo, verso il sorriso, il coraggio, la speranza, la gioia e il riso”.