di Redazione
Illustre direttore e|o moderatore di sciclinews.com,
leggo le Sue righe ormai da tempo, e in questo tempo ho avuto modo di apprezzare i contenuti delle news e i toni dei commenti che vi sono ospitati; e sono qui a scriverLe che mi rammarica, e non poco, il fatto che nella maggior parte dei commenti traspare un forte astio, forse una voglia di rivalsa o forse di prevaricazione su Modica e le sue persone.
I miei genitori, sin da piccolo, mi hanno insegnato che sono prima di tutto Italiano, e poi un uomo. E confesso che questa lezione di vita mi è stata dura per molto tempo, e solo ora che ho abbandonato Modica per Milano mi è chiara. Io a Modica sono nato e li c’è la mia vita. Sono modicano quindi, ma non mi sento parte lesa come sicuramente qualcuno non avrà perduto tempo a credere.
Anche se ho chiara la consapevolezza che Scicli non è chi scrive una news o chi la commenta, mi rimane il fondato sospetto che sia diffuso nella logica e nel pensiero di questa comunità il germe dell’invidia. Non c’è un commento che non porti al paragone tra due realtà non diverse ma sorelle (premettendo che questo confronto distruttivo della ragione avviene non soltanto tra Scicli e Modica ma anche tra diversi modi di intendere Scicli stessa). Non vuole essere questo un giudizio, ma una triste constatazione, e per avallare la mia tesi cito alcuni esempi: la settimana scorsa, tra le colonne del vostro giornale comparve un articolo, ahimè solo in parte ripreso da radiortm.it, sulla conferenza tenutasi al Teatro Garibaldi sul tema “cioccolato modicano risorsa economica” (che mi pare titolasse: “A Modica vogliono fare il cioccolato patrimonio dell’Unesco”) nella quale venne avanzata la proposta di far passare anche per un riconoscimento di categoria al cioccolato ( leggasi DOP) la promozione della città: beh i commenti a quella news erano molto amari; alcuni erano di invito ai modicani ad abbassare un po’ la china, altri erano di accusa verso una presunta superbia. Ma qui la domanda sorge spontanea: da cosa possono nascere simili commenti se non dall’invidia?
Stesso discorso può essere fatto per la questione dell’approvazione dei progetti di servizio civile di cui si parlava pochi giorni fa sul vostro sito; mi piace citare il titolo di quell’articolo: “Tre progetti di servizio civile approvati a Scicli. A Modica tutti bocciati”. Letto ciò io non potrei che essere felice che all’amministrazione comunale di Scicli siano stati approvati tre progetti di servizio civile, che tra l’altro abbracceranno tutto il comprensorio, ma non capisco ancora una volta perché si debba ragionare in termini di paragone: io ho i progetti e tu no.
Modica è una realtà diversa da Scicli, ha un carattere diverso, ma non necessariamente passa l’equazione che vuole Modica migliore di Scicli. Due comunità possono essere sorelle senza distinzioni. Certo potremmo discutere per giorni, e non mi tiro indietro nell’eventualità, sul tendere a qualcosa di più grande, e sull’immagine che in questi anni si è voluto dare di Modica come città dal carattere metropolitano, ma ogni discussione sarebbe vana già a priori. Mi piace ricordare un intervento di Giuseppe Ascenzo dalle righe di Dialogo il quale ha spiegato con coerenza di pensiero come sia impossibile per Modica, come del resto per ogni città, imporsi un’immagine diversa da quella propria se non a costo di smarrire la propria IDENTITA’.
La constatazione amara è quindi che Scicli non riesca a rendersi conto di quanto sia davvero circoscritta, non territorialmente, ma mentalmente.
Tuttavia conservo alcune care amicizie a Scicli, e questo mi basta per dire che c’è uno spiraglio di luce.
Milano, lì 11.06.2008
Cordiali saluti,
F. R.
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