di Redazione
Modica – “Esiste una legge che agevola le imprese che assumono personale al di sotto dei 30 anni. Purtroppo questa legge di fatto toglie dal mercato del lavoro i potenziali lavoratori che superano tale limite d’età”.
E’ la denuncia di un giovane modicano che, preferendo rimanere anonimo, verrà chiamato Giuseppe. Lui ha superato i 30 anni da qualche anno ormai e sta incontrando grosse difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro, ma, deciso a non rassegnarsi, si è rivolto anche ai sindacati per trovare una qualche forma di tutela. “In un momento di crisi mondiale – dice Giuseppe – la legge vigente è una ulteriore dimostrazione di come lo Stato e i sindacati siano assenti, evanescenti, non tutelando di fatto i lavoratori che per un motivo o per un altro perdono il lavoro, come è accaduto a me, ma in una città come Modica e in una provincia come Ragusa sono tanti i giovani ultratrentenni che si trovano a dover vivere le mie stesse difficoltà. E allora mi chiedo che cosa può fare un lavoratore quando si sente dire che ormai ha superato il limite di età? Superati i 30 anni non si è certamente anziani!”
“Ad aggravare la situazione – continua Giuseppe – c’è la prassi oramai consueta di numerose aziende che stipulano contratti a tempo determinato (C.T.D.) per un periodo massimo di 3 anni. E bisogna aggiungere che se il lavoratore ha superato i 32 anni allo scadere del contratto difficilmente questo gli verrà rinnovato”. Giuseppe è amareggiato, affranto e arrabbiato, ma ha deciso di continuare nella sua ricerca di un lavoro e di denunciare “l’ingiustizia” che sta vivendo. Si è anche rivolto ad alcuni sindacati, ma è rimasto deluso dalle risposte.
“Il fatto che la legge è questa e non ci si può fare nulla’ – dice Giuseppe – non mi sembra esaustiva. Se io mi rivolgo, infatti ad un sindacato, lo faccio perché spero possa tutelarmi in qualche modo e ciò può farlo solo prendendo coscienza dei limiti di questa legge e chiedendo delle condizioni migliori per tutti i lavoratori di questo mondo.
Ma forse sono troppo idealista. Chiedo e mi auspico, comunque, delle risposte immediate da parte dei sindacati e delle Istituzioni”.
Valentina Raffa
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