Riceviamo e volentieri pubblichiamo
di Enzo Galazzo


Pozzallo – Mentre si sprecano verbosi attestati di solidarietà (Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur) in favore degli operatori sanitari e di quanti invocano assistenza per il loro stato di salute, non una parola ho letto per quel che nell’immediato si dovrebbe fare per arginare gli effetti del caos conseguiti al sequestro penale che ha bloccato l’apertura dell’Ospedale Giovanni Paolo II (o NOR). E ce n’è da fare! Impianti e macchinari, smontati e trasferiti nella nuova struttura, debbono essere nuovamente ricollocati nelle due vecchie strutture ospedaliere del “Civile” e del “M. P. Arezzo” con tempi che si spera siano rapidi e con costi sicuramente rilevanti. Di tali attività continuerà ad occuparsi, ad ogni evidenza, il Direttore Aricò, indagato, come affermano le cronache, il quale pare non sia sfiorato dall’idea di dimettersi e farsi da parte anche per esercitare al meglio i suoi diritti di difesa. A fronte di ciò la Regione ha nominato tre Commissari con il compito di svolgere un’indagine interna.
Torno a chiedermi se non sia più opportuno nominare un Commissario ad acta che sollevi Aricò dal suo incarico – peraltro in chiaro conflitto a motivo dell’inchiesta che lo coinvolge – che assuma, con pienezza di poteri, tutte le responsabilità operative connesse alle esigenze del momento. E sarebbe ora che i deputati nazionali e regionali del territorio ibleo, a fronte di una così drammatica emergenza, la smettessero di ricorrere ai soliti pannicelli caldi ed utilizzassero il loro fiato e le loro prerogative – unitariamente e in spirito di servizio – per pretendere dall’Assessore regionale alla Salute un provvedimento con effetti immediati.
Salvo che non si voglia attendere l’irreparabile ed il crollo del sistema Salute.
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