Nasce una nuova professione, il cacciatore di plichi
di Irene Savasta

Lascia sempre un po’ sconcertati vedere in diretta una compravendita di voti. Ma la sensazione suscitata dal servizio delle Iene, andato in onda ieri sera circa l’acquisto di 3 mila schede elettorali a Colonia, in Germania, disgusta. C’è un detto che dice che se davvero votare significasse qualcosa, non ce lo lascerebbero fare. Ebbene, quel servizio dimostra che tutto era già stato stabilito, tutto era compiuto.
Il video andato in onda ieri sera racconta un servizio di Filippo Roma, girato il 28 febbraio. Gli italiani all’estero, com’è noto, votano per corrispondenza: ognuno riceve un plico contenente una scheda elettorale. Una volta compilata, la scheda viene inviata al consolato.
E’ nato, a quanto pare, un nuovo mestiere: il cacciatore di plichi. Il suo ruolo è abbastanza semplice: intercetta, in pratica, tutte le schede che dovrebbero arrivare nelle case degli italiani e poi le rivende al politico che ne ha fatto richiesta. A Colonia, un intercettatore di plichi ha potuto vendere 3 mila schede. Ma la cosa che più fa rabbia, è il fatto che le Iene avevano già denunciato questo malaffare con quattro servizi andati in onda durante la precedente stagione, ma nè la politica, nè la magistratura, aveva fatto niente. E’ notizia di stanotte, invece, il fatto che la Magistratura ha acquisito il video girato da Filippo Roma per capire se ci sono gli estremi per un’ipotesi di reato, tra cui quella di truffa al consolato e lesione dei diritti politici.
Meglio tardi che mai.
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