I tempi del debito
di Lettera firmata
Pozzallo – L’esperto in materia finanziaria del sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna, alla presenza dell’assessore al Bilancio e al ragioniere del Comune Angelo Zaccaria, nel corso del recente incontro-dibattito con la città per commentare il Bilancio di previsione 2013, ha dichiarato, dopo essersi presa la libertà di fare considerazioni di carattere prettamente politico che non sono di sua competenza, che per il Comune di Pozzallo un eventuale Piano di riequilibrio non può sforare i tre anni.
Poiché sembra strano che il dott. Giorgio Giannì, consulente finanziario, non sia informato sul Decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174 che indica le Linee Guida per i Piani di riequilibrio finanziario pluriennale dei Comuni in difficoltà (fino a dieci anni), ci viene il terribile sospetto che
L’Amministrazione presieduta da Luigi Ammatuna, magari dietro consiglio dello stesso “esperto in materia finanziaria”, abbia già deciso di arrivare al dissesto coatto, avendo magari già dato alle stampe, una volta archiviato lo slogan della campagna elettorale “Per una città migliore”, il nuovo slogan “ La colpa non è mia, la colpa è del Bajon”.
Nell’augurarci che la nostra possa essere soltanto una ipotesi azzardata e temeraria, dettata dalla preoccupante certezza che, con l’eventuale approvazione del bilancio di previsione 2013, l’Amministrazione riuscirà solo a prolungare di qualche mese l’agonia di un ammalato che, per guarire, ha invece bisogno di una forte terapia d’urto, invitiamo
Rispetto a questo unico e indispensabile percorso da intraprendere per salvare la città dal fallimento, che produrrebbe per lunghi anni conseguenze devastanti sui dipendenti comunali, sui cittadini, sui fornitori, e sull’economia della città, noi sottoscritti consiglieri del Gruppo Misto Indipendente,
DICHIARIAMO SIN D’ORA, NELL’INTERESSE DELLA CITTA’, DI VOTARE IN CONSIGLIO IL PIANO DI RIEQUILIBRIO, PRONTI, SUCCESSIVAMENTE, AD ESAMINARE IL BILANCIO DI PREVISIONE 2013.
Vincenzo Asta
Domenico Giudice
Antonio Zocco Pisana
Ignazio Ruffino
Salvatore Toscano
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