Attualità
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29/07/2010 20:07

Legambiente: Petrolio, vogliamo le compensazioni ambientali

Parla Claudio Conti

di Redazione

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Ragusa – “La legge sull’energia del 2004 prevede che gli enti locali che ospitano centrali elettriche ed impianti di estrazione di idrocarburi beneficino di compensazioni ambientali sotto forma di denaro”. Legambiente ritorna sulle estrazioni petrolifere nel territorio ragusano.

“E’ il caso del pozzo S. Anna dato in concessione ad Enimed, Edison e Irminio srl che verseranno al comune di Ragusa, per una concessione che scadrà nel 2029, poco meno di 1.300.000 euro. A quanto è dato sapere questa somma servirà al rifacimento di piazza Libertà. Si tratta di un’ulteriore “opera pubblica” di dubbia utilità e della quale non se ne sente l’esigenza – commenta Legambiente -, soprattutto in un momento di grande crisi economica e con la disoccupazione in aumento. Molto più intelligente distribuire l’intera somma ai cittadini sotto forma di contributo pari al 20% del costo dell’impianto per pannelli solari fotovoltaici ad uso domestico con potenza non superiore ai 3 kw. Per ogni 1.000 euro di contributo se ne attiverebbero 5.000 di investimento propone l’associazione ambientalista – per un totale di 5.000.000 di euro. Ci troveremmo così a creare una considerevole domanda per le imprese del settore impiantistico e per il settore industriale locale che produce pannelli fotovoltaici. Ai cittadini che versano in condizioni economiche precarie – continua Legambiente – e che non potrebbero permettersi un impianto fotovoltaico, potrebbe essere destinato il 15-20% dell’intero importo sottoforma di bonus energia, da quantificare, come avvenuto nel recente passato. In questo modo potrebbero essere coinvolte almeno 1.000 famiglie, tra impianti fotovoltaici e bonus energia. In questo modo si stimolerebbe l’economia locale in un settore innovativo e di grandi prospettive, si creerebbero posti di lavoro, si ridurrebbe la spesa energetica dei cittadini, alcuni dei quali, diventati piccoli produttori di energia solare fotovoltaica, potrebbero contare anche su un investimento con rendimenti superiori al 10% annuo – continua Legambiente -. Questo meccanismo potrebbe essere utilizzato per ogni grande impianto di produzione di energia che, malauguratamente e nel minor numero possibile, dovesse essere approvato dalla Regione siciliana nel nostro comune. Infatti il nostro futuro non è né nella estrazione di idrocarburi inquinanti, che Legambiente avverserà fino in fondo, e che possono causare, purtroppo come stiamo vedendo nel Golfo del Messico e nel Mar Giallo in Cina, danni economici e ambientali incalcolabili, né nei grandi impianti da energia rinnovabile – continua l’associazione ambientalista – che lasciano solo poche briciole al territorio, oltre a danni sul paesaggio, ma nella generazione distribuita nella quale ogni famiglia, utilizzando il sole e il vento, si produce l’energia di cui necessita”, conclude Legambiente nel proporre nuove vie di sviluppo energetico per il territorio ibleo che puntano sulle rinnovabili e scartano un futuro di perforazioni e di sfruttamento degli idrocarburi.