Al Teatro Donnafugata
di Redazione
Ragusa – Leonardo Manera è un noto volto televisivo, che abbiamo imparato ad apprezzare, con la sua comicità raffinata e mai greve, sul palcoscenico di Zelig. Adesso, oltre ai soliti impegni televisivi (Colorado Cafè), è impegnato a teatro, con un testo importante come il Candido di Voltaire, in uno spettacolo dal titolo L’ottimista. In scena al Teatro Donnafugata il il 7 e l’8 Dicembre. Lo abbiamo intervistato nell’attesa di poterlo apprezzare in questa veste meno conosciuta, alle prese con i vari personaggi di una delle opere simbolo della stagione illuminista.
Il Candido, come mai questa scelta? Come si svolge la rappresentazione?
Il candido è un libro che ho letto anni fa, un’opera che mi ha attratto e divertito. L’anno scorso ho deciso di metterlo in scena. Il mio spettacolo segue fedelmente la trama del Candido di Voltaire e io ne interpreto tutti i personaggi. Poi all’interno ci sono delle digressioni sul contemporaneo, laddove si possono fare, dato che è un libro ancora estramamente attuale. Dei momenti in cui emergono dei parallelismi con l’italia contemporanea. È un libro che tratta temi al passo coi nostri tempi, come ad esempio il fanatismo religioso, il ruolo del denaro nella società, che diventa più importante di ogni altra cosa.
Siamo abituati alla tua presenza come volto televisivo ma qual è il tuo rapporto con il teatro?
Questa è la mia quinta tournée teatrale. Ho fatto sempre cose mie, i miei personaggi. Ora mi misuro con il Candido. Fare teatro per un’attore è senz’altro l’esperienza più soddisfacentente. I tempi televisivi sono rigidi e ristretti, nel teatro si ha a a disposizione un tempo più lungo. Durante l’ora e mezza di uno spettacolo teatrale puoi costruire una dimensione che in un tempo televisivo sarebbe impossibile. Dal mio punto di vista è più gratificante, non ho dubbi al riguardo.
E la Sicilia? Cosa rappresenta per te?
I miei nonni paterni erano di Campobello di Licata, ho ancora vari parenti in Sicilia, che a volte mi vengono a trovare in occasione dei miei spettacoli. Dunque con la sicilia c’è un legame che va oltre i normali rapporti con i luoghi, un legame di sangue.
In quali progetti ti vedremo impegnato nel futuro prossimo?
Porterò in scena la Cantatrice calva di Ionesco, un classico del teatro moderno. Adesso sono impegnato in tv con Colorado cafè, visto che Zelig per ora è fermo, dove interpreto un nuovo personaggio. E poi c’è un progetto in corso che forse verrà realizzato. Si chiama Platone, la caverna dell’informazione, e prende di mira proprio il mondo delle notizie televisive, dei giornali, dell’informazione in generale. Un programma di satira, un progetto per la tv che probabilmente andrà in porto.
Dopo la messa in scena di Manera, la stagione del Donnafugata proseguirà con la festa natalizia del 27 Dicembre, protagonisti Fabio Abate coon Il siero del twist, lo chef Chiaramonte con il suo libro sull’arancia, e i prodotti locali iblei.
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