Attualità
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12/09/2007 09:45

Leontini: Con Roccuzzo un percorso politico in Forza Italia

di Redazione

«L’incarico a Paolo Roccuzzo è stato concordato con me. È un investimento politico, l’avvio di un’interlocuzione per costruire un’adesione o un apporto al nostro partito»: a esprimersi in questo modo è il commissario provinciale di Forza Italia, Innocenzo Leontini. Le parole del parlamentare regionale rendono evidente che la nomina a esperto di Roccuzzo muove da motivazioni più politiche che tecniche. Queste dichiarazioni mettono in imbarazzo il gruppo di Roccuzzo. L’esperto ribadisce: «Il mio incarico non ha nulla di politico»; il consigliere comunale Salvatore Giaquinta si rifugia nel «no comment».
Dietro la mossa di Dipasquale e Leontini si annida una nuova strategia di Forza Italia: accreditarsi come partito moderato e di centro fungendo da calamita per quell’area di centrosinistra disorientata dalla nascita del Partito democratico. «Non assisteremo passivi – aggiunge Leontini – alle iniziative di Udc e Mpa. Perché lasciare a partiti con la storia recente e la collocazione non ben definita il compito di intercettare quest’area? Non capisco perché debba essere biasimato l’aver dedicato una voce di spesa politica alla captazione di altre forze. Anche Forza Italia intende incrementare le proprie posizioni non lasciando ad altri soggetti le incursioni nei territori diversi dal nostro».
– Come valuta il patto tra Udc e Mpa?
«È utile perché favorisce la chiarezza e colloca in modo strutturale il Mpa nella Casa delle libertà. Credo che, di conseguenza, il Mpa dovrà progressivamente azzerare le esperienze spurie e dovrà essere l’Udc a farsi carico del pieno coinvolgimento del partito di Lombardo nella Cdl».
– Il Mpa potrà essere coinvolto nel sottogoverno?
«Questo – risponde ancora Leontini – è un problema dell’intera coalizione. Quanto prima dovremo tornare a parlare di consorzio universitario e di consorzio Asi. Spero che si possa raggiungere con gli alleati la piena concordia politica».
– Al consorzio Asi attenderete la fine naturale del mandato del presidente Motta?
«Porrò questo problema subito. Motta si ritrova presidente grazie a una procedura artificiale, attuata quasi in contemporanea alle dimissioni del sindaco Solarino che lo aveva espresso in quota al Comune di Ragusa. L’assessorato regionale all’Industria, sulla scorta di una giurisprudenza unilaterale, è arrivato alla conclusione che la procedura seguita è illegittima. Mi sembra a questo punto coerente chiedere la rimozione del presidente dell’Asi».
– Riccardo Minardo ha messo nero su bianco i motivi del suo malcontento. Sono giustificati?
«A Riccardo Minardo, che ha scritto una parte importante della storia di Forza Italia in provincia, rinnovo l’invito a partecipare al congresso e a discutere in quella sede i problemi che lui a posto. È il metodo che abbiamo utilizzato in passato per superare i momenti di difficoltà e credo che sia l’unico praticabile».
– Intende riproporre la sua candidatura a coordinatore provinciale di Forza Italia?
«È questa la mia intenzione che nei prossimi giorni verificherò con Giovanni Mauro e Riccardo e Nino Minardo. Dovrà, infatti, essere una scelta condivisa da tutti. Al momento della nomina a commissario si era già registrata una posizione in questo senso ma mi sembra corretto verificarla alla vigilia del congresso che celebreremo a fine ottobre».
È stato intanto rinviata la riunione che doveva tenersi oggi a Roma, con i vertici nazionali e regionali di Forza Italia, per prendere in esame la richiesta del gruppo di Riccardo Minardo. Il coordinatore regionale Angelino Alfano ha però annunciato una propria iniziativa rendendosi conto del «grande disagio» manifestato dal parlamentare azzurro. «Intendo – ha dichiarato – incontrarlo di persona perché i problemi che ha manifestato non sono insuperabili e, comunque, comuni a tanti parlamentari che non trovano spazi di visibilità sufficienti nelle amministrazioni locali».