Attualità
|
16/03/2012 13:26

Leontini scarica l’assessore Serafino Arena

Il deputato costretto a schierarsi col primo cittadino

di Redazione

Meteo: Ispica 15°C Meteo per Ragusa
Serafino Arena
Serafino Arena

Ispica – “Nei giorni scorsi ho più volte incontrato l’Ass. Serafino Arena. Ho appreso, da parte sua, i motivi di una divergenza con il Sindaco”.

A scrivere è l’on. Innocenzo Leontini.

“Sono anche intervenuto per favorire un recupero della collaborazione in Giunta. Ho parlato con il Sindaco, ho più volte riferito all’assessore. Ho ritenuto infine, di aver raggiunto una soluzione che, se disponibili entrambe le parti, ci avrebbe consentito di riprendere un proficuo percorso amministrativo. Il comune impegno nella predisposizione del Bilancio, in questo momento di grave crisi finanziaria degli enti locali, avrebbe evidenziato il totale superamento di ogni incomprensione e determinato un prosieguo di successive scelte amministrative di comune accordo nell’interesse della città.

Mi spiace prendere atto della decisione dell’Assessore Arena di affidare ad un documento pubblico, fatto conoscere all’esterno prima ancora che all’interno, il compito di decretare la fine della sua attuale esperienza amministrativa, trasformando la divergenza superabile in avversione insanabile. Il fine, molto spesso, è preannunciato dai mezzi. Si può mai, a mezzo di rottura in pubblico, raggiungere il fine di un chiarimento in privato?

Avevo manifestato all’Assessore Arena la mia non condivisione del protrarsi di una tensione che potesse sfociare in frattura insanabile. Mi spiace registrare una volontà diversa.

Il documento dato alla stampa da Serafino Arena non essendo ammissibile nel metodo, non lo è nemmeno nei contenuti. Qualsiasi altra modalità avrebbe fatto prevalere la volontà di andare avanti e di fare riconoscere, da entrambe le parti, la reciproca disponibilità a venirsi incontro nell’interesse della comunità amministrata. Così no!

Infine, la parte finale dello scritto pubblicato dà l’impressione che possa ancora esserci un chiarimento che, negli altri tre quarti del testo,  è volutamente impedito e negato, e che per giunta viene affidato proprio al deputato che fino a questo momento non ha fatto altro che tentare di esperirlo, forse non accorgendosi della irreversibile volontà di evitarlo da parte dell’Assessore.

Quando si fornisce alla strumentalizzazione degli oppositori una difficoltà amministrativa e di rapporti, quando si varca la soglia che dalla non condivisione, risolvibile nelle sedi del confronto in partito, in gruppo o in Giunta,  conduce all’ostilità e all’avversione pubbliche, come se si rappresentasse un’altra posizione politica, si ha il dovere morale di non attendere ulteriori chiarimenti e di assumere responsabilmente la decisione del disimpegno. Senza ambiguità, e soprattutto senza far dipendere da altri la propria inequivocabile decisione.

Quanto al merito, la pubblica amministrazione serve la città e le sue categorie sociali, economiche, culturali, sportive, giovanili e anziane. La difficoltà ad identificarsi in un metodo amministrativo non insorge improvvisa come un infarto. E’ un processo, che evidenziandosi nel tempo, in varie occasioni ed a seguito di diversi episodi, coinvolge gradualmente le citate categorie, il partito, il gruppo, e alla fine diventa motivazione da far valere ed estendere. Ma un solo episodio, dopo due anni di gratificata e positiva cooperazione, può mai far da richiamo a un gruppo, ad una comunità, ad un intero contesto cittadino?

Ci si riconosce in una storia, non in un improvviso episodio di cronaca.

Tutti i rappresentanti del Pdl ringraziano l’Assessore Arena per il suo impegno precedente, dispiaciuti di dover provvedere ad un prosieguo dell’attività amministrativa senza il suo diretto apporto. Confidano nella sua volontà, una volta rasserenatosi, di proseguire la sua militanza e il suo prezioso apporto, magari con una maggiore disponibilità a ricevere, oltre che a dare, suggerimenti ed orientamenti.

Chiedono al Sindaco, dirigente del Pdl oltre che amministratore, di volersi affidare, per ogni scelta politica ed amministrativa, ma anche per dirimere temporanee o durature controversie, fisiologiche in ogni contesto politico, alla mediazione del suo partito, quando di competenza di quest’ultimo, o degli altri partiti della maggioranza.

Tanto dovevo agli interessati, al partito, alla città”.