Bonsignore 44 anni, nato a Mazara del Vallo nel 1981
di Redazione

Milano – Dalla sorella Rosanna ai nipoti, Silvana, Roberta e Andrea, fino alle pronipoti Margherita e Maria Vittoria. E ancora, e innanzitutto, Pantaleo ‘Leo’ Dell’Orco, braccio destro e compagno di una vita, Michele Morselli, amministratore delegato de L’Immobiliare srl, con la figlia Bianca e pure il siciliano Angelo Bonsignore, di Mazara del Vallo sneakers designer dell’ufficio stile della maison. Sono i parenti, le persone a cui era legato, e i collaboratori più stretti i destinatari dell’ingente patrimonio di Giorgio Armani scomparso lo scorso 4 settembre a Milano.
Ma chi è il collaboratore siciliano al quale Armani ha lasciato nel testamento quasi un milione di euro? Bonsignore 44 anni, nato a Mazara del Vallo nel 1981, grande appassionato di sport, dipendente Armani dell’Ufficio Stile, ha una figlia, ha lavorato prima per Armani come modello, e sul suo profilo Instagram appare una foto con lo stilista e con il rapper 50 Cent risalente e diversi anni fa. A lui Giorgio Armani e ha lasciato un Btp al 2030 per un valore nominale di 935 mila euro.
I loro nomi, contrassegnati da iniziali, ricorrono nei due testamenti consegnati in buste color seppia alla notaia Elena Terrenghi. Aperti tre giorni fa, uno risale alla metà dello scorso marzo e riguarda l’assetto del Gruppo con la ripartizione delle azioni a loro volta suddivise per categoria. L’altro, invece, che conferma il contenuto di un testamento olgrafo di inizio anno, riguarda le ville, in gran parte cespiti de L’Immobiliare srl – il 75 % di quote in piena proprietà e il 25% in nuda proprietà divise tra Rosanna, Silvana e Antrea -, i quadri, gli arredi della sua dimora milanese, lo yacht, le partecipazioni in società e il denaro investito.
La casa di St. Moritz va al nipote Andrea Camerana in nuda proprietà e usufrutto al compagno storico e suo braccio destro Pantaleo Dell’Orco. Uno dei due appartamenti di New York va a Pantaleo dell’Orco, l’altro alla sorella Rosanna, ai nipoti Silvana Armani e Andrea Camerana. L’immobile di Parigi a Silvana Armani, quello di Saint Tropez a Dell’Orco.
In quelle poche pagine, in cui ‘re Giorgio’ ha messo nero su bianco le sue ultime volontà, trova spazio il palazzo milanese con 101 stanze che definiva «il centro del mio universo» in usufrutto vita natural durante a Dell’Orco. Pur disponendo che gli arredi e gli ornamenti, con l’eccezione delle opere di Matisse e di Man Ray, «non vengano rimossi da dove si trovano» e rimangano come complemento dell’immobile «finché Leo voglia viverci», ha stilato un elenco preciso di alcuni oggetti da collezione con i destinatari.
«Il mio ritratto di Andy Warhol a Leo», mentre il quadro di Matisse e la foto della mano di Man Ray a Rosanna. Giorgio Armani ha voluto lasciare le opere d’arte più importanti che arredano la sua casa-museo in via Borgonuovo, a Milano, al suo braccio destro e compagno di una vita e alla sorella che gli è sempre stata vicina, quasi a voler testimoniare la grande riconoscenza, la stima e l’affetto nei confronti di chi ha costruito assieme a lui un patrimonio non solo imprenditoriale ma anche culturale.Un patrimonio che, come descrive il testamento dello stilista aperto tre giorni fa, ha lasciato ai suoi parenti più stretti e a Dell’Orco. Il quale, oltre ad essere destinatario di alcune proprietà, ha il diritto di usufrutto in molte dimore. Dalla villa di Pantelleria composta da alcuni dammusi, immersa nel verde e a picco sul mare, al rifugio in campagna a Broni, nell’Oltrepò pavese, alle case di Saint Moritz, Parigi, Saint Tropez, New York fino alla dimora di Antigua. Alcune di queste ‘oasi’, è una delle condizioni, dovranno essere messe a disposizione di Michele Morselli, il ceo de L’Immobiliare srl e molto vicino allo stilista, della figlia e della compagna per le vacanze e anche della nipote Roberta Armani.
Alla sorella un tavolo di Sottsass, un secretaire cinese e pure due zanne di elefante; a Dell’Orco la statua di una tigre, un orso e una pantera in bronzo insieme tra le altre cose ad animali di metallo, a tappeti giapponesi e a una scrivania in legno scuro di JM Frank. A Morselli, un grande tavolo in mogano con le gambe in oro, un altro tavolo a ‘Z’ in legno chiaro e, tra l’altro, «tutti i mobili realizzati in pergamena» anni ’30/’40, una poltrona in finto animale e un’altra di cavallino arancio. Alla nipote Roberta, invece, due paraventi giapponesi beige e neri, una mensola giapponese e due cavalli in terracotta. Le auto d’epoca vengono divise tra Dell’Orco e Morselli, mentre alla Fondazione Giorgio Armani gli arredi del piano terra della sua residenza milanese come un grande quadro con gli stilisti, poltrone e divano in pelle e legno e un grande tavolo a quadretti.
Le azioni della Essilux: 100 mila andranno all’amministratore delegato della società immobiliare di Armani, Michele Morselli (15,6 milioni di dollari ai valori attuali), 7500 azioni ciascuno al direttore finanziario di Armani Daniele Ballestrazzi, a Laura Tadini, membro dell’audit della società, Giuseppe Marsocci, vicedirettore generale e Chief commercial officer, è da oltre 20 anni in casa Armani, ha guidato anche la filiale americana, e Luca Pastorelli, General counsel.
La quota principale però – che nel complesso vale circa 2,5 miliardi di euro – viene divisa al 40% a Pantaleo Dell’Orco e il 60% ai famigliari, intesi da Armani come Rosanna, Silvana, Roberta e Andrea Camerana.
A DELL’ORCO, 72 anni, va il 30% delle azioni con il 40% dei diritti di voto dell’azienda della moda e sempre il 40% delle quote detenute dallo stilista (2%) in EssilorLuxottica. A ciò si aggiunge l’usufrutto a vita del palazzo di via Borgonuovo, a Milano, delle case a Saint Moritz, Antigua, Broni e Pantelleria e la proprietà della villa di Saint Tropez e di un appartamento a New York. In più molti arredi della residenza milanese, il ritratto di ‘Re Giorgio’ di Andy Warhol, auto d’epoca e pure la possibilità di noleggiare il maxi yacht per 4 settimane all’anno.La SORELLA ROSANNA, 86 anni e dal 2017 nel Cda della Armani spa, eredita il 15% delle azioni del Gruppo senza il diritto di voto, parte della quote de L’Immobiliare e di EssiLux. Anche a lei, poi, vanno ricordi dello stilista come un secretaire cinese, paraventi e kimoni giapponesi, un Matisse e una foto di Man Ray.
La NIPOTE SILVANA, primogenita del fratello Sergio scomparso anni fa, che ha seguito le orme stilistiche dello zio, beneficia del 15% sia delle azioni sia del diritto di voto, parte dell’immobiliare e un appartamento a Parigi.
Il NIPOTE ANDREA CAMERANA, ha il 15% sia delle azioni sia del diritto di voto, parte de L’Immobiliare srl e delle quote in EssiLux, mentre le sue Maria Vittoria e Margherita, PRONIPOTI di Armani, un milione e mezzo di euro da conferire in un trust.L’altra NIPOTE ROBERTA, seconda figlia di Sergio ed ex moglie di Angelo Moratti, incaricata dei rapporto con le celebrities che indossano gli abiti della maison per le loro apparizioni pubbliche, ha il 15% delle azioni, ma senza diritti di voto, un trust con partecipazioni e accessori di EssilorLuxottica e qualche arredo.
Ha ereditato una grande fetta del patrimonio di Armani MICHELE MORSELLI, 42 anni, l’amministratore delegato del L’Immobiliare srl e molto vicino ad Armani: 100 mila azioni in EssilorLuxottica, 32 milioni di euro in Bpt, la possibilità di trascorrere le vacanze nelle ville e sullo yacht. Alla figlia del professionista BIANCA, per lui quasi come una figlia, andrà il controvalore di una polizza.
In più ci sono ELISA DI CEGLIA, la figlia di Nicoletta Giorgino (scomparsa), responsabile delle risorse umane ai tempi della fondazione del gruppo, BONSIGNORE e BLACK GRAEME LESLIE, stilista britannico che 20 anni fa aveva lanciato un suo marchio dopo aver lavorato con ‘re Giorgio’. A questi ultimi ha lasciato rispettivamente 500 mila euro e 935 mila euro e 480 mila euro in Bpt.
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