Attualità
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30/06/2007 07:03

Lettera aperta da Sampieri

di Redazione

Sampieri può, a ragione, essere considerata come una borgata ricca di contraddizioni, di grandezze e di miserie, un luogo in cui non sempre il lieto fine è assicurato.
Gesualdo Bufalino definiva la Sicilia la terra della ” luce e del lutto”, un luogo di estremi che si uniscono, ombelico delle civiltà mediterranee e terra di molteplici conquiste, punto di partenza, crocevia e punto di arrivo di tutte le contraddizioni che interessano l’Italia, un luogo ad essa profondamente connesso ma che ha saputo mantenere nel tempo la sua fisionomia originale.
Così oggi si presenta Sampieri. Se per un verso è, tra le borgate presenti nel nostro territorio quella rimasta meno intaccata dalle speculazioni edilizie e dallo sviluppo selvaggio al punto da poter ancora essere ricca di luoghi incontaminati, dall’altro è vittima di incuria e abbandono. Sampieri è il più caratteristico dei paesi sulla costa, con le sue casupole in pietra e i vicoletti, quasi a ridosso del mare, e con il suo aspetto tipico di paese di pescatori, oramai quasi in estinzione lungo la costa della Sicilia.
Può inoltre vantare la spiaggia più bella e più amata del litorale ragusano (più di 3 km di sabbia fine dorata), una vasta pineta (riserva naturale della forestale) in grado di offrire con i suoi spazi attrezzati riparo dalla calura estiva e, come se non bastasse, anche l’antico stabilimento del Pisciotto un tempo fabbrica di mattoni poi accidentalmente incendiatasi che costituisce oggi un’attrazione, più volte usato come set cinematografico.
E’ di questi giorni una denuncia formalizzata da alcuni residenti, attraverso il portavoce Giuseppe Pellegrino, che fa seguito ad analoghe segnalazioni della Consulta di Sampieri (dott. Giovanni Emmolo) , nella quale si lamenta la scarsa pulizia del lungomare e più in generale dell’intero territorio, la mancanza di manutenzione operata nella bambinopoli, la scarsa illuminazione della parte finale del lungomare, la necessità di urgenti interventi di disinfestazione, l’insufficiente presenza di vigili urbani (in particolare nella via S. Elena), l’assenza di una pedana in grado di consentire l’accesso a spiaggia delle persone con handicap, la cronica carenza di cassonetti.
Se confermate, queste inadempienze fanno pensar male su un eventuale sviluppo turistico di questo straordinario territorio. E’ evidente che si tratterebbe di un’assenza di interventi di ordinaria amministrazione che rappresentano il pre-requisito necessario per poter attuare poi altre azioni, in grado di rilanciare questa borgata e di conseguenza l’intero territorio di Scicli. E’ noto che la qualificazione sia del turismo balneare che culturale, comporta diverse azioni da intraprendere che dovranno essere orientate verso: un miglioramento e potenziamento dei servizi pubblici, la salvaguardia e valorizzazione delle risorse ambientali, culturali, storico-archeologiche, delle tradizioni locali e delle potenzialità enogastronomiche, il miglioramento e la riqualificazione delle strutture ricettive e degli addetti, l’integrazione delle sinergie dei segmenti turistici diversi presenti nel territorio e non ultima l’integrazione con i circuiti locali delle produzioni agricole di qualità.

IL VICE PRESIDENTE

DOTT. GIOVANNI EMMOLO