Scicli - Oggi son diventati tutti pezzi storici ma fino a qualche decennio fa tanti strumenti e attrezzi manuali costituivano i mezzi utilizzati da molti artigiani per il loro lavoro quotidiano, per esercitare la loro professione (mestiere). Molti di questi beni materiali non sono più utilizzati perché ampiamente superati dal progresso tecnologico ma sono ancora conservati da molte famiglie come ricordo o perché dimenticati in qualche soffitta.
Da qui un appello alla cittadinanza perché presto si possa fare una raccolta per realizzare un Museo degli Antichi Mestieri. Se non ci affrettiamo a recuperare i beni materiali e immateriali dei nostri artigiani perderemo sicuramente una grande occasione per la nostra comunità. Non è possibile che nella vicina Chiaramonte Gulfi, ottomila abitanti, sono presenti ben 11 Musei e nella Scicli Turistica solo pochi ed anche privati. Dobbiamo fare in modo di ricostruire le antiche botteghe degli artigiani che ad oggi sono tantissime: fabbro, falegname, lattoniere, sarto, ricamo, barbiere, calzolaio, pittore di carretti, cestaio, casa contadino, maniscalco, carrettiere, scalpellino.
Occorre trovare il luogo dove poter realizzare il Museo ma soprattutto la disponibilità di persone e delle famiglie a collaborare alla realizzazione. Certamente una ricostruzione fatta nelle grotte di Chiafura (Parco Archeologico e quartiere rupestre) sarebbe molto caratteristica ed unica nel genere museale, ogni grotta un mestiere (Chiafura rivive ancora). Qui, considerando un lungo periodo di acquisizione di beni e preparazione museale, oltre l’esposizione dei cimeli si potrebbero costruire particolari oggetti dell’antico artigianato (vedi esempio nostro compianto concittadino Nino Manenti, lattoniere) venendo così a costituire un Museo Vivente degli Antichi Mestieri.
Come diceva il grande Nino U Lantirnaru “quello che si faceva in passato oggi non si può fare, per cui ho ridotto tutto in miniatura”, diremmo noi souvenir (oggetto ricordo). Nasce in concomitanza al Museo la necessità di formare una scuola dei mestieri antichi, molto importante in una Scicli Turistica, che con la presente viene riproposta. Bisogna dire che la proposta di fare un grande Museo non significa copiare da altri Comuni ma deve essere considerata una iniziativa quale rispetto delle nostre tradizioni, dei nostri artigiani, del nostro territorio e di noi stessi come cittadini. Valorizzare l’antico significa aver cura della nostra terra e delle future generazioni. Queste attraverso il Museo avrebbero la possibilità di rivivere e conoscere il passato, vedere le differenze di vita e cultura, leggere quelle sofferenze vissute dai nostri nonni che hanno dato a noi la possibilità di vivere oggi più dignitosamente.