Attualità
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21/11/2013 18:28

L’ex Br Faranda: pronta a confronto pubblico con Uccio Barone

Dopo la polemica sollevata da Ragusanews

di Stefania Pilato

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Adriana Faranda
Adriana Faranda

Modica – “Adriana Faranda sarà un’artista oggi affermata, si sarà pure dissociata e “pentita”, ma per me rimane la “postina” delle Brigate Rosse durante i drammatici giorni del sequestro e dell’assassinio di Moro. Vederla a Modica, sentirla parlare di poesia e arte, circondata da curiosi e da qualche ammiratore, mi lascia un vuoto profondo nel cuore e da storico mi procura un senso di impotente frustrazione”. Questa la nota affidata a Facebook da Giuseppe Barone, preside della Facoltà di Scienze Politiche di Catania, sulla presenza di Adriana Faranda a Modica, protagonista della mostra “Curve di transizione”. La nota prosegue: “Gli “anni di piombo” hanno rappresentato una ferita drammatica per la democrazia italiana e tutti i giovani dovrebbero studiare a scuola quel periodo tragico della nostra storia, contrassegnato da omicidi politici, violenza, odio di classe. Se i giovani sapessero, la signora Faranda non girerebbe l’Italia a raccontare favole bugiarde”.

Aspro il dibattito su web e in un altro post Barone, tra l’altro, scrive: “Approfittando della legge Gozzini a favore dei “pentiti” ha potuto usufruire (insieme ad altri terroristi e capimafia di un largo sconto della pena ed oggi è libera cittadina che gira per l’Italia con le sue belle fotografie”. Adriana Faranda, che durante l’inaugurazione ha parlato solo d’arte, risponde: “Sono d’accordo con lui, la memoria va mantenuta per evitare altri sbagli. Tengo però a precisare che non ho usufruito della legge sui pentiti, ma di quella sulla dissociazione. E non vado in giro a raccontare favole bugiarde sul mio passato al quale non mi sono mai sottratta. Vado dove vengo invitata, facendo quello che so fare. Al professore dico che mi piacerebbe incontrarlo per confrontarci e per chiarirci”.

 

 

Gds