di Redazione

L’impatto ambientale di un capannone in Contrada Garzalla, Ispica diventa oggetto di denuncia politica da parte del Partito Democratico. “E’ in itinere allo sportello unico per le attività produttive del Comune di Ispica la procedura per il rilascio della concessione edilizia per la costruzione di un capannone, da adibire a centro commerciale –scrive Pierenzo Muraglie, segretario cittadino del Pd-. Il suolo indicato è sito in contrada Garzalla, ai piedi della cosiddetta Timpa di Gesù sulla cui sommità è posto il convento francescano di Santa Maria di Gesù, il cui nucleo originario è preesistente al terremoto del 1693. Lo stesso suolo è attiguo ad una vallata con vegetazione tipica di macchia mediterranea e costituisce l’appendice a sud di Cava Ispica. Formalmente, dal punto di vista urbanistico, il progetto ha i requisiti per potere ottenere la concessione: l’area individuata ricade in zona “D” in base al vecchio (ma ancora in vigore) piano regolatore generale, mentre i vincoli archeologico e paesaggistico esistenti probabilmente verranno “superati” con le classiche prescrizioni e l’esecuzione “a condizione”. Il PD esprime grande preoccupazione per l’impatto ambientale che il manufatto in ogni caso avrebbe. In un’epoca in cui si sbandiera la potenzialità turistica del territorio, si tenta di valorizzare le risorse naturali esistenti, si pone particolare attenzione all’uso indiscriminato del suolo, si impone ai comuni, con norma comunitaria, una specifica valutazione ambientale prima di vincolare l’uso del territorio, la struttura in progetto appare anacronistica e sembra portare indietro la coscienza comune di almeno trent’anni. Non può essere un piano per certi versi anacronistico la scusante per consentire scempi irreversibili e ferite insanabili sul territorio.
Il sito è sicuramente di particolare interesse, meritevole di tutela, a poche decine di metri dall’ingresso della strada “barriera”, dove una recente campagna di scavi della Sovrintendenza ai Beni culturali ed ambientali di Ragusa ha portato alla luce un insediamento risalente al 400 dopo Cristo. La città avverte che si tratta di un vero e proprio sfregio ad uno dei suoi angoli più suggestivi, che caratterizzano peraltro l’ingresso principale di Ispica. E’ per questo che abbiamo avviato una campagna che ha lo scopo di evitare che il progetto si attui in quell’angolo di contrada Garzalla: il territorio ispicese offre per fortuna tante altre alternative, interessanti anche da un punto di vista squisitamente commerciale, che non presentano controindicazioni di natura ambientale ed archeologica che invece ha il sito scelto”.
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