Cronaca
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09/03/2011 19:41

Littorina investe e uccide bambina rumena di 6 anni

Sulla tratta ferrata Marina di Modica-Sampieri

di Giuseppe Savà

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Era con i genitori, che hanno assistito impietriti
Era con i genitori, che hanno assistito impietriti

Modica – Un giorno di vacanza, un giorno di tragedia.

 

Claudia, cinque anni, quasi sei, travolta e uccisa dalla littorina che solcava i binari di contrada Sparaceto, davanti agli occhi impietriti di mamma e papà.

Sono le 9,15 del mattino.

Il treno Modica-Siracusa incede a 80 all’ora affrontando una curva del tratto Sampieri-Marina di Modica.

Carnevale, vacanza: “Papà, non voglio stare sola a casa col nonno, portatemi con voi, a lavorare”.

Raccogliere ferro vecchio. E’ il mestiere di papà e mamma, che lungo la vecchia provinciale vengono incuriositi dalla presenza di due italiani che raccolgono asparagi. Si fermano, parcheggiano il furgone con cui trasportano ferro vecchio, si mettono in cerca di asparagi.

Claudia si allontana, tanto quanto basta perché il diavolo ci metta del suo.

“Claudia scappa, scappa”, grida il papà. Da dietro la curva la littorina, fischia, fischia forte, frena, frena.

Claudia scappa, si scansa, ma la scaletta di servizio alla cabina di guida la colpisce alla schiena.

Travolta, muore sul colpo.

La morte non ha dato scampo.

Scendono i sette passeggeri, il macchinista è sotto choc.

L’ambulanza, i carabinieri, il giudice Puleio.

E poi i giornalisti.

 

 

La scena è agghiacciante.

La corsa del treno regionale 12843, Ragusa-Siracusa, diretto a Pozzallo e condotto dal macchinista modicano R.C., 50 anni, finisce lì.

Con una giovanissima vita spezzata.

Arriva anche la polizia ferroviaria di Siracusa, che sequestra la scatola nera del treno, sequestrato a sua volta. 

 

Vengono interrogati i sette passeggeri del treno.

I genitori condotti in caserma, ascoltati e riascoltati.

La salma della piccola, intorno alle 11,30, trasferita dalle rotaie alla camera mortuaria, per l’ispezione cadaverica, affidata al dottor Giuseppe Santoro.

 

 

In via Napoli a Modica, dove la famiglia risiede, in una casetta a pianterreno di 30 metri quadri, il nonno, i parenti e gli amici attendono il ritorno della salma: “Siamo ortodossi. Il funerale lo faremo in Romania”.