Attualità
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03/06/2007 06:36

L’on. Ammatuna chiede le dimissioni di Venerina Padua

di Redazione

“Appartengo ad una componente di questo partito che da mesi lancia messaggi all’altra componente rutelliana, una componente la quale sostiene che una nuova classe dirigente politica e alternativa non può costruirsi se non coinvolgendo le forze moderate del centro. Ma nessuno ha raccolto i messaggi in questione, anche perchè ciò è stato interpretato in maniera volutamente distorta come il tentativo di redigere un accordo di potere con pezzi del centrodestra. Nulla di tutto ciò. Quello a cui noi ambiamo, invece, è un radicale mutamento della linea della Margherita, meno legata ai valori della Sinistra estrema, più sensibile agli interessi delle classi moderate e di centro della società siciliana. E poi, vorrei dire che, in questa fase, non è certo di problemi del genere che deve occuparsi la Margherita. Il nostro principale problema è soprattutto politico, di gestione del partito, sia a livello regionale quanto provinciale. La Margherita ha avuto, fino ad oggi, una classe dirigente che ha portato avanti una politica
finalizzata esclusivamente al raggiungimento degli interessi politici personali di qualche dirigente, quando invece l’obiettivo che gli stessi si sarebbero dovuti porre avrebbe dovuto essere quello della crescita complessiva del partito. E quindi, quello che è accaduto, i risultati deludenti ottenuti alle recenti amministrative, costituiscono il frutto di una linea politica fallimentare che non poteva non portare a tale sfacelo. Il caso Susino è stato il paradigma di una situazione che ha privilegiato gli interessi politici del segretario provinciale del partito a discapito degli interessi generali. Nel collegio di Modica, alle recenti Provinciali, avremmo potuto ottenere due consiglieri. Venera Padua, invece, ha preferito la sua elezione alla crescita del consenso. E’ davvero strano che la stessa rimanga ancora attaccata al suo posto. Qualunque persona di buon senso avrebbe già rassegnato le dimissioni dalle cariche. E’ vero, la Padua è segretario da poco tempo ma la sua linea è in continuità con la classe dirigente del passato. Anche la Margherita regionale non è esente da responsabilità. Ha consentito in maniera colpevole che si verificasse questo stato di cose. E’ vero, in passato abbiamo cercato di coinvolgere gli organismi regionali chiedendo di intervenire in provincia di Ragusa, con risultati, però, assolutamente nulli. Sempre a proposito del caso Susino, avevo richiesto l’intervento dell’on. Galvagno. Il quale mi aveva assicurato prima che avrebbe detto la sua perché condivideva sino in fondo la mia preoccupazione mentre, poi, ha dovuto ammettere
che non poteva fare nulla per le pressioni esercitate da altri esponenti del partito a livello regionale. Anche loro, evidentemente, hanno scelto di privilegiare le fortune personali di qualcuno e non hanno esitato pure loro a distruggere un partito che fino a qualche anno fa aveva un notevole patrimonio di dirigenti e di voti. Ormai la Margherita avrà pochi mesi di vita, dobbiamo dare il nostro contributo alla nascita del Partito Democratico. Certo, ci stiamo arrivando nel peggiore dei modi possibile. Senza una linea politica, lacerati. Purtuttavia, il nostro contributo importante dobbiamo cercare di darlo. Ecco perché credo che, in questo momento, la linea più giusta da seguire sia quelle delle dimissioni della coordinatrice provinciale e di un commissariamento in grado di rimettere insieme le diverse anime della Margherita.