di Redazione
“Pur non volendo rivendicare primogeniture, non posso non ribadire di essere stato il primo in provincia di Ragusa ad avviare una discussione, un confronto con le forze moderate – con le quali esiste una condivisione forte di valori e principi, di politiche sociali e modelli di sviluppo – che non sono organiche alla Casa delle Libertà. Parlo naturalmente dell’Udc di Casini o del Mpa di Lombardo”. Sono concetti contenuti in una dichiarazione rilasciata alla stampa il 19 agosto del 2007 dall’on. Roberto Ammatuna, che mantengono intatta la loro attualità soprattutto in seguito all’esito del ballottaggio che a Modica ha visto prevalere Antonello Buscema, supportato dalla coalizione di centro sinistra e dal Mpa.
“Il Pd nasce come un partito federale – afferma l’on. Ammatuna – un partito cioè all’interno del quale i singoli territori possono scegliere, sulla base delle loro peculiarità, le proposte di governo e le alleanze che ritengono più adatte a realizzarle. Nasce anche con una vocazione maggioritaria, con la voglia di fare buona amministrazione nelle realtà locali, aperto alle innovazioni politiche e attento alle aspettative della gente. Il ritardo nell’attuare con convincimento queste chiare linee guida ha contribuito non poco alla debacle elettorale delle scorse amministrative. La conferma viene proprio da Modica, diventata una delle poche isole felici per il centro sinistra, dove l’accordo con il Mpa ha portato alla vittoria. Nelle altre realtà locali scelte differenti hanno causato nette sconfitte. La strada da percorrere quindi appare chiara, pur se con colpevole ritardo e dopo una sconfitta elettorale che limita il potere contrattuale del Pd. Da queste posizioni occorre ripartire con grande impegno per recuperare il tempo perduto e per rinsaldare il rapporto con i cittadini che hanno dimostrato di apprezzarle”.
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