«Addoloratissimo e sofferente»
di Redazione


Ragusa – «La amavo più della mia vita». Questa la frase che al suo avvocato ha ripetuto più volte Loris Gagliano, il giovane di 24 anni fermato martedì scorso ad Acate con l’accusa di aver ucciso a colpi di coltello poche ore prima a Licodia Eubea, in provincia di Catania, l’ex fidanzata Stefania Noce sua coetanea, il nonno di lei, Paolo Miano di 71, e ferito la moglie di quest’ultimo, Gaetana Ballirò, di 72. Il legale del giovane, l’avvocato Gino Ioppolo, ha avuto un colloquio nel pomeriggio nel carcere di Ragusa con Loris Gagliano e ha detto di averlo trovato «addoloratissimo e sofferente». «Intende collaborare il più possibile con l’autorità giudiziaria – ha concluso il legale – e fa un grande sforzo per ricostruire l’enorme buco di memoria che ha».
L’autopsia sulla ragazza
Il colpo mortale ha reciso la vena giugulare, ma le coltellate che Loris Gagliano ha inferto sul corpo di Stefania Noce sono state sette, forse otto. Cinque particolarmente profonde, una al polmone, un’altra alla teca cranica. È il risultato dell’autopsia effettuata questo pomeriggio al cimitero di Caltagirone sul corpo della studentessa ventiquattrenne uccisa, insieme al nonno Paolo Miano, dall’ex fidanzato martedì scorso a Licodia Eubea, nel calatino. Anche l’anziano è stato raggiunto da sette colpi di coltello, alle spalle, all’altezza della clavicola e alla testa.
Nel pomeriggio l’avvocato di Loris Gagliano, Gino Ioppolo ha incontrato il suo assistito nel carcere di Ragusa. “La amavo più della mia vita” sono le parole che l’omicida avrebbe ripetuto più volte al suo legale. Ioppolo ha riferito che Loris Gagliano sta “facendo un grande sforzo per ricostruire l’enorme buco di memoria che ha” e che ha intenzione di “collaborare il più possibile con l’autorità giudiziaria”.
Gli investigatori, tuttavia, sembrano sempre più convinti della premeditazione del duplice omicidio. Tanti gli indizi, ancora da verificare, che avvallerebbero questa ipotesi. Al momento dell’arresto Loris Gagliano aveva con sé quattro coltelli, di cui uno sporco di sangue. La mattina dell’omicidio, inoltre, la madre era andata dai carabinieri per denunciare un sabotaggio ai freni della sua auto, una Fiat Stilo, a cui erano stati bucati anche i pneumatici. La macchina si trovava nel garage di cui anche Loris Gagliano aveva le chuiavi. Gli investigatori indagano per valutare se ci sia un collegamento tra i due episodi. E resta per ora un mistero anche il ritrovamento di una balestra in una casa abbandonata vicina all’abitazione della famiglia di Stefania in via Cairoli dove si è consumata la tragedia.
Sul web non si arresta la partecipazione al ricordo di Stefania Noce. Tantissimi i commenti di amici e conoscenti sulla bacheca virtuale aperta sul sito del Movimento Studentesco Catanese, a cui la studentessa partecipava attivamente. Nelle ultime ore molti utenti su Facebook, così come il blog ufficiale del popolo viola, hanno pubblicato una poesia scritta da Stefania, che si conclude con questi versi: “Sai, l’altro giorno ho incontrato Dio. Non oso dirti com’è. Non ci crederai, è Donna. Ti parrà impossibile, ma è Nera”.
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