I ladri con indosso dei gilet gialli da operai
di Redazione
Parigi – I ladri con indosso dei gilet gialli da operai sono entrati al Louvre quando il museo più frequentato del mondo era aperto e già pieno di visitatori, ieri mattina intorno alle 9.30. Un’azione durata al massimo 7 minuti (secondo altre fonti solo 4) che ha dell’incredibile per la rapidità, la facilità e l’efficacia con la quale è stata condotta nel cuore di Parigi, a pochi metri della Prefettura di polizia.
Quattro banditi hanno usato il montacarichi di un camion che hanno parcheggiato contromano sulla strada lungo la Senna, per raggiungere il balcone del primo piano; sono entrati nel museo e ne sono usciti pochi minuti dopo portando via nove gioielli, poi sono scappati su due scooter Yamaha TMax.
Unica sbavatura dell’operazione, nella fuga i criminali hanno perso la corona, ritrovata danneggiata vicino al museo, dell’imperatrice Eugenia moglie di Napoleone III: un pezzo straordinario composto da 1.354 diamanti, 1.136 rose e 56 smeraldi incastonati nell’oro cesellato di otto archi a forma di aquila, una delle uniche due corone conservate di un sovrano francese assieme a quella di Luigi XV.
I gioielli rubati hanno un valore in teoria inestimabile perché è impossibile rivenderli: se dovessero però venire scomposti, come è logico, e le pietre e l’oro venduti a parte, il bottino può essere valutato in molti milioni di euro.
Ma al di là del danno economico la portata simbolica della rapina è enorme: i ladri hanno profanato la sala 705 del Louvre ovvero la Galleria di Apollo, che ospita la collezione reale di gioielli e diamanti della Corona, al primo piano dell’ala Denon, e come spiega lo stesso museo «è nella Galleria di Apollo che Luigi XIV associa per la prima volta il suo potere reale alla divinità del sole. Per realizzare questo capolavoro di decorazione architettonica, che unisce pittura, scultura e doratura, Luigi XIV si circonda dei più grandi artisti che, alcuni anni dopo, lavoreranno alla Galleria degli Specchi della Reggia di Versailles».
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