di Redazione

Capaci, Palermo – L’ultimo abbraccio a Simona. Con un lungo applauso e tanti palloncini bianchi lasciati andare verso il cielo.
La cerimonia è iniziata intorno all’ora di pranzo e si è tenuta nella chiesa Madre di Capaci: una piazza gremita ha aspettato l’arrivo della bara in largo anticipo. Su disposizione del sindaco del Comune, Pietro Puccio, oggi è stato anche lutto cittadino, dalle 12 alle 14. La salma di Cinà è stata restituita ieri alla famiglia, dopo lo svolgimento dell’esame autoptico, che ha segnalato la presenza d’acqua nei suoi polmoni. Adesso si cerca di capire perché sia annegata.
Le ipotesi principali sono due: Cinà sarebbe finita in piscina, e poi annegata, a causa di un malore naturale oppure per l’assunzione (si presume involontaria) di alcol o sostanze stupefacenti. Per chiarirlo bisogna però aspettare i risultati degli esami tossicologici, che arriveranno tra una quarantina di giorni. Secondo i legali della famiglia Cinà c’è anche una terza possibilità, e cioè che la ragazza sia scivolata, abbia sbattuto la testa e abbia perso i sensi. “Dall’autopsia sarebbe emerso un piccolo segno sotto la nuca”, ha reso noto il legale Gabriele Giambrone, pur precisando che “i medici hanno escluso la rilevanza di questa ipotesi”. La ragazza non soffriva di problemi di salute ed è già stato escluso l’infarto.
“Si faccia chiarezza su quanto successo a Simona in quei minuti in 40 o 50 minuti. Noi viviamo questo momento d’attesa sorretti dalla nostra fede”, ha detto il parroco della chiesa Madre di Capaci, don Giuseppe Salamone, durante l’omelia. “Vedete, carissimi genitori, fratello e sorella di Simona il vostro è un dolore grande per due fattori. Innanzitutto l’irrazionalità. Capire il perché, la ragione di tutto questo. E irrazionale, quello che è successo non si riesce ancora a capire. Secondo di innaturalità, perché non è naturale che i genitori piangano i loro figli. E più naturale più umano che siano i figli a piangere per i propri genitori. Quindi il vostro è un dolore grande, come quello di Maria che ha pianto per il proprio figlio”, ha continuato.
Il sindaco di Capaci Puccio ha parlato della morte di Cinà come di “un pezzo di futuro di questo paese che a noi mancherà”. La ragazza, ha aggiunto, “sarà nei nostri cuori per tantissimo tempo: muore chi è dimentica e Simona non sarà dimenticata, resterà sempre nel nostro ricordo, ma anche nella nostra azione”. E ancora, il primo cittadino ha parlato della giovane come dell’incarnazione “della giovane perfetta, sportiva, salutista, amica con tutti sempre sorridente”. Per questo, ha concluso, “vogliamo che questo suo modo di essere viva, venga trasferito anche a tutte le ragazze”.
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