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24/07/2009 17:15

Made in Italy, la mobilitazione della Coldiretti

di Comunicato Coldiretti

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“Abbiamo deciso di sospendere momentaneamente la mobilitazione sul Brennero e togliere tutti i presidi ai valichi di frontiera e nei porti lungo tutta la penisola dopo il primo grande risultato della presentazione ufficiale del Decreto sull’obbligo di indicare l’origine in etichetta per latte e derivati e sul divieto dell’uso delle polveri per la produzione di formaggi”. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti di Ragusa Mattia Occhipinti dall’Assemblea Nazionale che si è tenuta oggi a Roma dopo tre giorni di grande mobilitazione nazionale.
 

Durante la mobilitazione gli agricoltori della Coldiretti hanno collaborato con le forze dell’ordine alle verifiche dei prodotti alimentari provenienti dall’estero nei valichi del Brennero, Frejus, Tarvisio e Ventimiglia, ma anche nei porti di Venezia, Ancona, Ravenna, Palermo, Salerno, Brindisi, Bari, Oristano, Olbia e Porto Torres. Nel corso dei controlli delle centinaia di camion in transito sono molte le allarmanti scoperte fatte dalla Coldiretti: dalle mozzarelle tedesche dirette in Campania ai pomodori olandesi richiesti da cooperative di Trento e Verona, ma anche prosciutti provenienti dalla Repubblica Ceca in viaggio verso Modena, formaggi tipo grana diretti a Reggio Emilia e pomodorini a grappolo diretti a Cerignola. Ed ancora olive greche dirette ad Ascoli, nota per le famose olive all’ascolana, concentrato di succo d’arancia per Messina e olio di palma indonesiano diretto a monopoli patria dell’olio di oliva. Non sono mancate le contestazioni delle forze dell’ordine per i gravi problemi di sicurezza alimentare delle merci trasportate soprattutto per la violazione di norme igieniche. 
 

“Con la nostra mobilitazione di oltre centomila agricoltori abbiamo ottenuto – sottolinea il presidente Mattia Occhipinti – un primo e grande risultato che va nell’interesse degli imprenditori agricoli, ma soprattutto dei consumatori e della trasparenza e competitività dell’intero sistema Paese. Il risultato ottenuto in questa occasione conferma la validità della nostra battaglia per la trasparenza e ci stimola a continuarla per ottenere l’obbligo di etichettatura per tutti gli alimenti nell’interesse delle imprese, dei consumatori e dello sviluppo del Paese. Una battaglia che ha visto protagonisti oltre duecento soci della Coldiretti di Ragusa nel presidio a Palazzo d’Orleans conclusosi con l’incontro con il nuovo Assessore Regionale all’Agricoltura Michele Cimino, nonché alle iniziative realizzate presso il porto di Palermo e dinanzi due grandi centri commerciali del capoluogo di regione. Ed oltre cinquanta allevatori della Coldiretti di Ragusa e Siracusa sono stati presenti al presidio del Brennero ed hanno partecipato ai controlli effettuati sull’abnorme quantitativo di prodotti che superava il confine italiano.”

“Il decreto presentato oggi dal Ministro Luca Zaia obbliga ad indicare l’origine del latte impiegato nel latte a lunga conservazione e in tutti i prodotti lattiero caseari, ma – sottolinea il Direttore della Coldiretti ragusana Lorenzo Cusimano – vieta anche l’impiego di polveri di caseina e caseinati nella produzione di formaggi. Si stabilisce chiaramente che il formaggio si fa con il latte e non con le polveri, ma regolamenta anche l’impiego di semilavorati industriali (cagliate) nella produzione di formaggi e mozzarelle che dovrà essere indicato in etichetta. Oggi tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta e la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere all’insaputa dei consumatori. E’ un importante primo risultato della nostra mobilitazione a difesa del Made in Italy dal campo alla tavola che ha impegnato migliaia di imprenditori ai valichi, ai porti, davanti agli stabilimenti industriali e nelle sedi istituzionali.”

 

“Abbiamo chiesto, infatti, che vengano ulteriormente intensificati i controlli e resi pubblici i dati relativi alle importazioni delle materie prime agricole dal latte all’ortofrutta, dall’olio d’oliva alle carni, che quotidianamente attraversano i nostri confini e che invadono il mercato locale divenendo spesso falso Made in Italy. – prosegue il direttore della Coldiretti di Ragusa – E’ paradossale che in Italia vengano secretati, ad esempio, i dati relativi alle importazioni di latte e dei suoi derivati, mentre sarebbe corretto rendere pubblico quanto, cosa e soprattutto chi utilizza tali materie importate per scoprire magari che anche industrie locali, che utilizzano il nostro territorio quale elemento di forte richiamo promozionale, siano in realtà iscritte fra gli importatori di latte e suoi derivati. Prosegue così l’azione della Coldiretti a difesa delle aziende agricole e per la creazione di una filiera agricola tutta italiana che possa garantire la necessaria sicurezza alimentare ai consumatori e la giusta remunerazione alla quotidiana attività dei nostri imprenditori.”