di Redazione

La Madonna delle Milizie batte Basole di Luce Festival. A mille anni di distanza dalla discesa sulla riviera di Donnalucata di Maria Santissima delle Milizie, la Vergine a cavallo, l’unica Madonna guerriera di tutta la Cristianità, miete un’altra vittima: le manifestazioni estive, “Basole di Luce Festival”.
Terreno di battaglia, stavolta, non è stata la spiaggia di Micenci, dove nel 1091, secondo la leggenda, apparve a cavallo di un destriero bianco la Vergine amazzone, ma la giunta Falla.
Gli assessori, con in testa l’assessore alla promozione, Enzio Muccio, favorevoli a posticipare di un anno la festa (particolarmente dispendiosa, si consuma in un giorno e porta con se strascichi polemici per la scarsa professionalità con cui a volte è stata portata in scena) e dall’altro il cattolicissimo sindaco Falla: “La festa è stata annunciata per il 2 giugno e si deve fare”.
Motivo della dolorosa diatriba la carenza di risorse economiche. Trentaseimila euro. Tanto costerebbe la sacra rappresentazione, pure col castello e la nave musulmana, del fatto d’armi del 1091.
“Meglio spalmarli lungo il mese di agosto con Basole di Luce”, sosteneva Muccio. Quest’ultimo avrebbe avuto più chanche se avesse rispolverato un vecchio argomento degli anni 90: le Milizie costano troppo e la qualità media delle rappresentazioni è scadente.
Meglio fare la festa ogni due anni, ma con un minimo di professionalità in più.
Ma quando si è trattato di scegliere tra il sacro (la Madonna armata di brando che calpesta e uccide gli infedeli saraceni) e le odalische col ventre al vento di Basole di Luce Festival di cui l’assessore Bartolo Piccione era stato artefice, un moto ha colto il sindaco: “La Madonna è la Madonna”.
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