Cronaca
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02/12/2025 09:40

Mafia, arrestata Grazia Santapaola, cugina del boss

È considerata una figura autorevole del clan

di Redazione

Catania – Grazia Santapaola, cugina dello storico capomafia ergastolano Benedetto Santapaola e moglie del boss Salvatore Amato, è stata tratta in arresto da carabinieri del Ros per associazione mafiosa nell’ambito di un’inchiesta della procura di Catania. Nei suoi confronti militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Dalle indagini che hanno portato all’arresto di Grazia Santapaola sarebbero emerse le prove della «piena operatività mafiosa della donna». Secondo la tesi della Procura, infatti, la donna «non avrebbe agito semplicemente come moglie e parente di vertici del sodalizio, ma avrebbe volutamente rivestito il ruolo di associata. Esercitando così il potere mafioso derivante dalla sua appartenenza alla famiglia di sangue». A Grazia Santapaola sono contestati «molteplici episodi». La donna avrebbe infatti «gestito direttamente gli affari illeciti del gruppo mafioso, il cui storico vertice resta il marito Turi Amato, responsabile del gruppo Ottantapalmi, al fine di garantire il sostentamento del sodalizio e delle famiglie dei detenuti».

In diverse circostanze, le contesta la Procura di Catania, «sarebbe stata proprio Grazia Santapaola la figura autorevole, riconosciuta anche da altri sodalizi e gruppi mafiosi, che si è occupata della gestione di affari illeciti condotti nel centro storico di Catania o della risoluzione di svariate criticità». Nell’ordinanza, si legge che la cugina del boss avrebbe gestito «il contrasto che ci sarebbe stato con il clan Nardo. In questo caso, la boss sarebbe intervenuta per la difesa del figlio di Francesco Santapaola, detto Ciccio campetto, già reggente della famiglia mafiosa e attualmente detenuto».

Tra gli episodi ricostruiti dalle indagini, anche la contrapposizione con Christian Paternò, già responsabile del gruppo mafioso San Giovanni Galermo. Anche lui arrestato recentemente con l’operazione Ombra, che secondo l’indagata si sarebbe reso responsabile di averle «mancato di rispetto». Anche nel conflitto che, nel 2023, vide i Santapaola-Ercolano contrapporsi al clan Cappello, Grazia Santapaola si sarebbe mossa in difesa dell’onore della famiglia di sangue. Secondo l’accusa, indagata «avrebbe travalicato il ruolo di secondo piano esercitato in passato, per diventare in prima persona portatrice degli interessi dell’associazione. Difendendone onore, potere e prestigio mafioso».