Attualità
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27/11/2013 12:14

Mafia: blitz Gdf contro clan Santapaola-Ercolano, 24 gli arresti (2)

di Redazione

Calcio: Palermo; Corini, ci abbiamo provato ma è finita pari
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Chi non sottostava alle richieste subiva ripercussioni e violenze di varia natura: in un caso è stato documentato l’incendio dell’autovettura di una vittima e le istruzioni specifiche su come attuare questo tipo di intimidazione fornite dal carcere dallo stesso capo storico del gruppo. L’attività del clan per reperire risorse è stata posta in essere anche con l’organizzazione di alcune rapine a mano armata non solo nel territorio catanese, ma anche in altre regioni: erano state anche progettate nei minimi dettagli, ma poi non sono state portate a compimento, le rapine a un ufficio postale di Faenza e ad una gioielleria in provincia di Reggio Calabria. Inoltre, il clan, per incrementare gli introiti, ha ampliato il proprio raggio d’azione con nuove attività illecite, in particolare avviando il ”recupero crediti”. Alcuni creditori, anche usurai, per poter ottenere in maniera più rapida ed efficace la restituzione del denaro dato in prestito, si rivolgevano a mafiosi che ottenevano immediatamente quanto richiesto, trattenendo una parte dell’importo riscosso come provvigione per l’attività svolta. Anche lo spaccio delle sostanze stupefacenti rientrava tra le attività più remunerative per il sodalizio. In questi casi, lo smercio avveniva reclutando persone estranee al clan al fine di far ricadere su altri il rischio delle eventuali conseguenze in caso di controlli di polizia.