Attualità
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25/11/2013 11:03

Mafia: Napolitano a giudici processo trattativa, non ho nulla da riferire (2)

di Redazione

Calcio: Palermo; Corini, ci abbiamo provato ma è finita pari
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La lettera è stata depositata solo questa mattina presso la cancelleria della Corte d’Assise di Palermo, come annunciato nell’ultima udienza dal presidente Alfredo Montalto. “L’essenziale è di non avere io, in alcun modo, ricevuto dal dottor D’Ambrosio qualsiasi ragguaglio o specificazione circa le ‘ipotesi’, solo ‘ipotesi’ da lui enucleate”, scrive ancora Napolitano nella lettera inviata alla Corte d’Assise di Palermo. Poi, il Capo dello Stato, riferendosi ancora al presidente della Corte d’Assise Montalto scrive: “Dei problemi relativi alle modalità dell’eventuale mia testimonianza la Corte da lei presieduta è per altro certamente consapevole come ha, nell’ordinanza del 17 ottobre, dimostrato di esserlo, dei ‘limiti contenutistici’ da osservare ai sensi della Corte Costituzionale del 4 dicembre 2012”. Il presidente della Corte d’Assise Montalto ammettendo la deposizione del Capo dello Stato al processo per la trattativa aveva fissato dei ‘paletti’ proprio relativi alle circostanze che Napolitano avrebbe appreso da D’Ambrosio solo limitatamente alla lettera. Ma Napolitano, come emerge dalla missiva inviata alla Corte d’Assise esclude di avere ottenuto indicazioni da Loris D’Ambrosio anche sul “vivo timore a cui questi ha fatto il generico riferimento nella drammatica lettera del 18 giugno”. Napolitano scrive ancora: “Ne’ io avevo modo e motivo, neppure riservatamente, di interrogarlo su quel passaggio della sua lettera. Ne’ mai, data la natura dell’ufficio ricoperto dal dottor D’Ambrosio durante il mio mandato, come anche durante il mandato del presidente Ciampi, ebbi occasione di intrattenermi con lui su vicende del passato, relative ad anni nei quali non lo conoscevo ed esercitavo funzioni pubbliche del tutto estranee a qualsiasi responsabilità di elaborazione e gestione di normative antimafia”. Il Capo dello Stato sarà ascoltato nella data che verrà scelta durante il processo al Quirinale, come previsto dalla legge.