di Redazione

Roma, 9 ago. “Nel corso della mia carriera di investigatore mi sono interessato della lotta alla criminalità organizzata e delle vicende del maxi processo, che è stato uno spartiacque perché lo Stato ha scelto di mettere in campo gli strumenti più importanti: la legalità e la determinazione. C’è voluto però un grande tributo di sangue e altri dieci anni, con le stragi di Capaci e via d’Amelio, per avere piena condivisione e consapevolezza del male della mafia nella società civile”. E’ quanto ha affermato il capo della Polizia, il prefetto Alessandro Pansa, durante la commemorazione dell’anniversario dell’uccisione del magistrato Antonino Scopelliti, “un servitore dello Stato”, ha ricordato Pansa.
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