Attualità
|
13/02/2009 19:16

Malaria e tubercolosi. Più malati tra i ragusani che tra gli immigrati

di Redazione

Meteo: Ragusa 16°C Meteo per Ragusa

Ragusa – La malaria è una malattia non endemica in Italia. Eppure ogni anno, anche nel capoluogo ibleo si registrano uno o due casi di malaria. Sebbene i pazienti che vengono sottoposti a terapia nel reparto Malattie infettive dell’ospedale Civile di Ragusa siano soprattutto locali è sempre più diffuso il pregiudizio che tale malattia sia invece collegata agli immigrati.

“Al contrario, la maggior parte delle persone che arrivano nella nostra Unità operativa e che risultano aver contratto la malattia”, spiega il primario di Malattie infettive del Civile, Nunzio Storaci, “sono ragusani che per motivi di lavoro o per vacanza sono stati in zone dove la malattia è presente in maniera endemica”.

Ogni volta che un immigrato viene ricoverato nel reparto di Malattie infettive e accusa sintomi sospetti si diffonde un allarme ingiustificato. “Effettivamente qualche settimana fa è stato ricoverato un ragazzo, rifugiato politico, che aveva la febbre”, spiega Storaci, “e lui ci ha riferito che aveva avuto un episodio di malaria nelle sua città di provenienza: ma quella febbre che ha avuto qui a Ragusa non era un ritorno della malaria, bensì una semplice influenza”.

Nel caso di questo immigrato come in occasione dei ricoveri di tutti coloro per i quali viene ipotizzata la diagnosi malarica, gli esami eseguiti nel reparto vengono trasmessi all’Istituto superiore di Sanità, che conferma o smentisce (come nel caso di questo ragazzo), la diagnosi fatta. Purtroppo, il clima di xenofobia che si sta diffondendo anche nella nostra città non aiuta a sensibilizzare la popolazione locale sulle effettive cause della diffusione di certe malattie e i pregiudizi prendono il sopravvento, alimentando l’intolleranza. Una situazione che è resa ancora più difficile dalle ultime norme sull’immigrazione che autorizzano i medici a denunciare i clandestini che si presentano in ospedale. Per quanto riguarda la tubercolosi, tale malattia è ancora endemicamente presente nel nostro territorio.

“Nel caso della tubercolosi”, spiega Storaci, “spesso siamo noi che infettiamo gli africani che arrivano qui come migranti, e quegli 8 o 15 casi che registriamo ogni anno sono quasi sempre pazienti locali”. Nel panorama della tubercolosi c’è però una variazione che è venuta alla luce negli ultimi due anni. “Nel 2007 e nel 2008 abbiamo potuto costatare che la metà dei tubercolotici che venivano curati da noi erano persone dell’est Europa”, conclude Storaci.

 

Telenova