di Giuseppe Savà

Modica – “Mi prendono per un’esperta di etnologia, antropologia, e di politiche comunitarie. Ma io sono solo una milanese. Stressata come tutti i milanesi.
Di sangue misto, come tutti i milanesi”.
Malika Ayane si appresta a salire sul palco dell’auditorium di Marina di Modica, per il concerto di Note di Notte Festival, organizzato da The Entertainer, di Mariolina Marino.
Ha appena terminato di provare.
Shorts corti bianchi, cappello di paglia a tese larghe, occhialoni da sole anni settanta, maglia alla marinara a righe orizzontali, bianche e rosse, sandali bianchi, unghie laccate rosso scuro, e la sua gestualità naturale e buffa insieme.
Papà marocchino, mamma italiana, e un nome che all’inizio sembra più uno scioglilingua.
“Cosa crea la mescolanza culturale di cui sono figlia? Lo stesso prodotto che produce un siciliano che si sposa con una milanese”.
Hai bruciato in un anno tutte le tappe, quelle della vecchia generazione di cantanti, e i sogni della nuova: la collaborazione con Paolo Conte, Sanremo, hai solcato il Teatro alla Scala, dove hai avuto un ruolo di solista, hai inciso la colonna sonora di un film, “Generazione mille euro”, ma sei anche stata la cantante italiana più scaricata da internet, sei diventata personaggio anche grazie alla presa alla berlina della Gialappa’s…
“Non mi monto la testa. Ho solo un desiderio: continuare a cantare bene, e mantenere lo stupore di fronte al pubblico. A Rovereto è venuto a salutarmi Francesco De Gregori. Mi sono emozionata”.
Giuseppe Savà
Ha collaborato Stefania Pilato
Nella foto di Sergio Bonuomo, Malika Ayane e Peppe Savà
Tra Conte e De Gregori, Malika Ayane è “Perfetta”
Malika Ayane è “Perfetta” – citando uno dei suoi brani – come il pubblico la vuole.
Voce straordinaria ed interessante presenza scenica; una casa discografica, la Sugar, che le ha affiancato autori e compositori che ne valorizzano le sorprendenti doti interpretative; una personale vena di autrice che le permette di esprimersi non solo attraverso la voce, ma anche con dei testi propri.
Protagonista del terzo appuntamento di Note di Notte – inserito nel cartellone dell’estate modicana “Modica necessaria” e organizzato grazie all’impegno di Pam supermercati – Malika Ayane porta sul palco dell’Auditorium Mediterraneo di Marina di Modica classe e stile da star internazionale.
Il concerto è aperto dalla cantautrice Micol Barsanti.
Poi la scena è stata tutta di Malika. Idolatrata dagli under 20 che urlano il suo nome durante il concerto ed aspettano di incontrarla a fine spettacolo, apprezzatissima dal pubblico di tutte le altre età, Malika canta con sicurezza e piglio di artista matura.
Elegante in nero tra i componenti della band in bianco totale, ai successi “Sospesa/Soul waver”, “Feeling better”, “Briciole”, “Il giardino dei salici”, “Come foglie” e “Perfetta”, aggiunge, tra gli altri brani, la citazione di beatlesiana memoria “Girl”, “Beggin” dei Madcon e una sognante versione di “Over the rainbow” con cui chiude il concerto.
Richiamata a gran voce, Malika torna sul palco e regala ancora “Contro vento” e “Come foglie”, applauditissima anche in seconda esecuzione.
Dietro le quinte l’entusiasmo dei fans che continuano a dichiararle amore e gratitudine per le sue canzoni si mescola a quello di Malika che ringrazia tutti con gioia.
Sempre dietro le quinte, prima del concerto, Malika è sorridente e disponibile. E mostra una piacevole freschezza. Non riesce ad individuare quale possa essere la spezia amara e rara che Paolo Conte ha usato come termine di paragone per la sua voce perché – dice lei – è ancora impegnata a rendersi conto di cosa le stia accadendo: «Ogni volta che penso a questa frase mi vengono i brividi. Chi avrebbe mai pensato che fosse possibile tutto questo?»
Per quanto il successo di Malika sia un fatto concreto e una meritatissima realtà, la giovane artista milanese è ancora quasi inconsapevole: «Tempo fa ero a Rovereto e c’era anche De Gregori. Bene, lui, Francesco De Gregori, sapeva chi sono. Impossibile credere ed abituarsi a cose del genere. Vivo in stato di continua sorpresa!»
Stefania Pilato
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