La storia di Rosa Laguzza e Elena Giacchi
di Giovanni Finocchiaro
Vittoria – Mamma, passami la palla. Fianco a fianco, nel Kamarina Vittoria di volley, Rosa Laguzza, anni 40 (ma non li dimostra affatto) e Elena Giacchi, 15 appena. Madre e figlia nella stessa squadra, una bella favola, tutta da raccontare, specie se le due protagoniste hanno lo stesso ruolo (centrale) e qualche volta si alternano in campo. Cioè: esce Rosa, entra Elena. Un cambio tutto familiare.
«Ma è anche capitato di giocare in prima linea, a pochi centimetri l’una dell’altra. Una sensazione che non si può spiegare, a parole». S’emoziona, quasi, mamma Rosa, un passato in B2 con il Kamarina dei tempi d’oro, due addii al volley per le gravidanze e il matrimonio, altrettanti ritorni di fiamma. Perché lo sport, quando ce l’hai nel sangue, non lo lasci. Trasmetti il «virus» ai familiari: «Noi siamo una famiglia sottorete. Mio marito Angelo era palleggiatore in D, con il Vittoria; ha smesso quando ci siamo conosciuti. Mio cognato, Francesco Italia, è il centrale del Solarino. Mio fratello, Francesco, fino a 40 anni ha giocato».
Rosa, fino al ’93 ha militato in B2: «Ho smesso, nel ’96 ho ripreso per due stagioni. Nel ’99 è nata Marta, Gioca anche lei, la bimba più piccola. Fa la regista nel vivaio del Kamarina».
Altro stop, poi è stata Elena a riportare mamma sottorete. Che svela: «La seguivo durante partite, allenamenti. In palestra ho ritrovato alcune mie ex compagne d’un tempo. È comincita la lunga, estentuante opera di convincimento. Vieni, dai… Mi hanno convinta in pochi mesi. Sono tornata per amore di mia figlia, per vivere un’emozione che ogni atleta, dopo una certa eta, sogna. Giocare con mia figlia? Favoloso. Un mese di allenamento e mi sono tesserata. Ero la terza centrale. Poi una straniera, la De Souza ha lasciato e ho giocato subito da titolare».
Era il 2006. Da allora, Rosa ed Elena schiacciano insieme: «Due stagioni in C, una in D, ma contiamo di risalire – dice la figlia – a casa parliamo spesso degli allenamenti, delle partite. Non eccessivamente, però. Io studio, frequento il liceo Scientifico, sono al secondo anno. Ho cominciato a giocare per mia volontà. Mamma non mi ha spinta a farlo».
Il Kamarina di mamma e figlia vola. Con Svetla Koritarova, figlia del grande Angel, ex Brumi Catania dei tempi d’oro, a palleggiare. Racconta mamma Laguzza, sposata Giacchi: «Abbiamo giocato in prima linea, insieme. Contro il Comiso lei ha firmato l’ultimo punto,l io ero in campo. L’ho abbracciata felice. Sono più contenta quando mura o schiaccia lei». Sì, mamma e figlia in campo vincono e volano verso la Serie C. Una bella favola, una sensazione che non ha prezzo.
La Sicilia
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