Attualità
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28/08/2010 19:57

Manno ai sindaci del modicano: Prima scrivete ai giornali e dopo a me!

Nel fine settimana i rifiuti restano nei cassonetti

di Redazione

 Si fa riferimento alla nota n. 45974 del 24/08/2010, relativa alla richiesta di attivazione, da parte dei Sindaci del comprensorio modicano, del servizio di travaso dei R.S.U. durante i giorni domenicali e festivi, presso l’impianto di Motta Sant’Anastasia, pervenuta agli uffici della Società ATO Ragusa Ambiente a mezzo fax alle ore 8:33 del 25/08/2010, quando la stessa richiesta era già stata pubblicata sui quotidiani.

Innanzitutto corre l’obbligo stigmatizzare la pessima abitudine di comunicare, fra soggetti gestori di servizi pubblici ancorché soci, attraverso i media e non attraverso i normali e convenzionali canali amministrativi, creando allarmismo e scandalismo nella pubblica opinione e gettando discredito sull’operato del questa Società.

I corretti rapporti istituzionali imporrebbero un scambio epistolare inter partes, prima della diffusione a mezzo stampa di qualsivoglia richiesta o istanza.

 

Nel merito, in riscontro all’istanza pervenuta, si significa quanto segue:

La ditta che attualmente svolge il servizio di travaso e trasporto dei rifiuti è stata incaricata (e non prescelta) a seguito di regolare procedura di gara ai sensi del codice contratti e la sua capacità tecnica è stata provata in sede di gara attraverso la verifica del possesso dei requisiti di iscrizione all’Albo Gestori Ambientale, conditio sine qua non per espletare il medesimo.

Alcuni disguidi verificatisi nel primo giorno di attivazione, sono fisiologici di un servizio di nuova istituzione e che, rispetto al pregresso (smaltimento direttamente in discarica), è sostanzialmente diverso e presuppone una responsabilizzazione e cura particolari da parte delle ditte che espletano il servizio pubblico di raccolta in regime di privativa. Piuttosto, alcuni dei disagi lamentati sono dovuti al continuo atteggiamento ostruzionistico di alcune ditte conferenti presso l’area di travaso e dettate dalla diversa impostazione di conferimento che l’impianto presuppone. Le continue lamentele degli operatori e le relative pressioni affinché lo scarico presso l’area suddetta avvenga con immediatezza, non è possibile per la natura intrinseca del servizio. Appare comunque doveroso rassicurare gli Enti in indirizzo che la Società, attraverso il proprio ufficio tecnico, effettua un monitoraggio continuo sulle attività in essere il quale ha già emesso alcuni ordini di servizio alla Ditta aggiudicataria, miranti ad ottimizzare lo svolgimento servizio stesso.

Di contro, è bene sottolinearlo, l’omologo servizio attivato per il comprensorio di Vittoria non ha palesato alcun problema tecnico-organizzativo.

Per quanto attiene alla estensione del servizio nei giorni festivi e domenicali, questa Società si è già attivata attraverso il calcolo dei costi aggiuntivi per il servizio di travaso e trasporto dei RSU effettuato presso l’area attrezzata di C/da S. Biagio a Scicli, e avanzando apposita richiesta inoltrata al gestore dell’impianto di Motta S. Anastasia, volta a conoscere gli orari di conferimento nei giorni festivi e domenicali.

Da una prima analisi dei costi, si stima un incremento del 25 – 30 % per il servizio di travaso e trasporto e un incremento del 38% per lo smaltimento dei rifiuti a Motta S. Anastasia,  rispetto ai costi attualmente sostenuti per i conferimenti effettuati dal lunedì al sabato, i quali è bene ribadirlo, sono pari 21,40 €/ton per il servizio di travaso/trasporto e di 81,82 €/ton per lo smaltimento, oltre l’ecotassa pari ad € 12,36 €/ton.

Detti importi devono essere gravati dell’I.V.A., nella misura di legge.

 

Pertanto nell’accogliere favorevolmente l’istanza di apertura della stazione di travaso di Scicli, si comunica che già dalla prossima domenica (29/08/2010) e per tutte le domeniche e i festivi a seguire, è possibile conferire presso la citata stazione. Si informa che i conferimenti presso la stazione di travaso in Scicli possono avvenire dalle 6:00 alle 10:00, essendo la discarica di Motta Sant’Anastasia operativa dalle ore 6:00 alle 13:00.

 

In chiusura, alcuni aspetti inerenti il costo del servizio nella sua globalità e i lamentati problemi di natura igienico sanitaria nonché gravi disservizi nell’attività di smaltimento dei rifiuti, dovuti alla mancata attivazione del servizio domenicale, meritano un puntuale riscontro.

Il pensare che l’attuale servizio di travaso, trasporto e smaltimento dei rifiuti presso una qualsivoglia discarica, sia essa Mazzarrà Sant’Andrea o Motta Sant’Anastasia, possa avvenire a parità di costo rispetto al pregresso servizio di solo smaltimento in discarica (nella fattispecie a Ragusa) appare semplicemente inverosimile e  polemico. Per ammettendo, solo per comodità di confronto, la parità dei costi di smaltimento in discarica, insistono sull’importo complessivo del servizio, le attività di travaso e trasporto che ovviamente devono essere computati e riconosciuti alla ditta che li garantisce. Se in passato Amministratori della Società hanno comunicato dati o costi errati, nessuno può pretendere che questo Collegio perseveri nell’errore o che avalli l’esecuzione di servizi senza il dovuto ristoro economico.

 

Per quanto attiene agli inconvenienti derivanti dalla mancata attivazione del servizio domenicale, questo Collegio condivide pienamente le preoccupazioni dei Sindaci estensori della nota in oggetto, tant’è che dal medesimo organo in sede di Assemblea dei Soci tenutasi lo scorso 12 agosto questo aspetto è stato ripetutamente messo in evidenza. Come noto mentre per il servizio del successivo 15 agosto si è trovata una soluzione confacente alle esigenze manifestate, nulla da parte dei Sindaci è stato posto, richiesto o riscontrato in merito alle domeniche ed ai festivi successivi. Solo il Sindaco di Acate e l’Assessore all’Ambiente del Comune di Santa Croce hanno chiesto lumi circa l’aggravio di costi e le modalità di attivazione di detta estensione di servizio. Una maggiore attenzione dei Sindaci, alla problematica manifestata dalla Scrivente, come avvenuto per il giorno di ferragosto, avrebbe sicuramente evitato i disservizi lamentati per la domenica successiva del 22/08/2010.

 

In ultimo si rassegna alla valutazione dei Sindaci l’opportunità, qualora il servizio di travaso e trasporto fosse considerato troppo oneroso o non confacente alle esigenze igienico-sanitarie di ciascuna delle comunità di pertinenza, di trasferire direttamente i rifiuti presso l’attuale discarica autorizzata (Motta Sant’Anastasia) senza il passaggio degli stessi attraverso l’area di travaso di Scicli, utilizzando i mezzi di ciascun soggetto operante nei vari territori comunali, in regime di privativa nelle forme di cui all’articolo 113, comma 5, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267.

        Il Collegio dei Liquidatori

 

 

PRECISAZIONI A PROPOSITO “LETTERA APERTA” DEL PRESIDENTE DEL COLLEGIO DEI LIQUIDATORI DELL’ATO DOTT. FULVIO MANNO

 

 

Purtroppo –o in questo caso, per certi versi, per fortuna- ad anticipare ogni mia possibile replica alle polemiche che hanno scatenato le mie dichiarazioni di questi giorni e a confermare puntualmente la piena fondatezza di tutte le preoccupazioni che ho avuto modo di esternare dopo la decisione Collegio dei liquidatori dell’Ato Ambiente di Ragusa di richiedere alla Regione Siciliana l’attivazione di poteri sostitutivi nei confronti del Comune di Modica, proprio ieri ci è stata notificata una nota del Collegio sindacale dell’Ato della quale cito testualmente le conclusioni: “Preso atto della convocazione dell’Assemblea dei soci del 4-6 settembre 2010, relativamente al 1 punto all’ordine del giorno, si invita il collegio dei liquidatori di uniformare la procedura adottata per il Comune di Modica a tutti gli altri Comuni con analoga situazione di morosità”.

Basta questo ad avvalorare quanto da me sostenuto, ovvero il fatto che il sistema della gestione dei rifiuti in Provincia di Ragusa sta degenerando verso un inevitabile quanto drammatico deterioramento dei rapporti tra gli amministratori dell’Ato e gli stessi soci, fino a determinare un prevedibile scontro istituzionale che a breve renderà difficilmente gestibile la situazione complessiva, dato che il Collegio del liquidatori dovrà verosimilmente chiedere anche per altri Comuni che presentano una situazione debitoria non dissimile dalla nostra l’attivazione dei poteri sostitutivi.

Mi sento allora tutte le ragioni di insistere e di andare fino in fondo nella contestazione dell’adeguatezza di questo Collegio dei Liquidatori e della sua strategia per risolvere i problemi della gestione finanziaria dell’Ato, “battendo cassa senza guardare in faccia nessuno”: il dott. Fulvio Manno vuole forse decidere che tutti gli organi democraticamente eletti in Provincia di Ragusa se ne devono andare a casa?

 

È di tutta evidenza come l’azione intrapresa nei confronti del Comune di Modica, non solo è un esempio di cattiva gestione della società d’ambito nel metodo e nel merito, ma è un vero e proprio –gravissimo- atto politico.

E me lo conferma, semmai ce ne fosse bisogno, la coerenza con cui il dott. Manno si è lasciato andare, nella “lettera aperta” che ha mandato alla stampa, a considerazioni che palesano ancora una volta la sua irrefrenabile tentazione di rincorrere un ruolo di protagonismo ammantato di tutti i caratteri tipici del ruolo politico e non di quello tecnico entro i cui limiti sarebbe obbligato a contenersi. E in questo suo delirio di visibilità e di esercizio del potere, sono costretto a costatare come il dott. Manno non sia ancora guarito da quell’analfabetismo istituzionale che aveva già ampiamente manifestato quando in questa Provincia si occupava d’altro; e di questo la colpa non è solo sua, ma anche di chi ha pensato bene di ripescarlo per affidargli una responsabilità così delicata. 

Pur essendo un semplice organo tecnico di una società d’ambito di cui il Comune di Modica è peraltro uno dei principali soci, non contento di avere fatto sapere a questo Sindaco solo tramite un comunicato stampa una decisione pesante come quella di richiederne il commissariamento, ora addirittura il dott. Manno si permette di esprimere giudizi politici sul mio ruolo (per i quali il sottoscritto si riserva di valutare se ci sono gli estremi di una azione penale) facendosi così protagonista in prima persona di antagonismi che rivelano inequivocabilmente il suo “marchio politico”.

Al dott. Manno di certo non compete esprimere un giudizio di inadeguatezza nei miei confronti, laddove invece compete perfettamente a me esprimerlo nei suoi: a questo lui avrebbe tutto il diritto di rispondere nel merito, e non rilanciando accuse.

Nessuno peraltro ha mai messo in dubbio “l’impegno profuso e la grande professionalità” oltre che “il grande apporto fornito e la piena conoscenza della materia” dei componenti di questo Collegio (cito il dott. Manno quando si riferisce al dimissionario dott. Giuseppe Sulsenti, cui va la mia stima), ma questo non mi impedisce di criticare la strategia oltremodo penalizzante per i Comuni che sta pensando di adottare per risolvere i problemi della gestione dei rifiuti.

 

Una strategia che –torno anche qui a ribadire- è fortemente contraddittoria e palesemente illogica dato che l’attuale Collegio dei liquidatori da una parte lamenta l’impossibilità di gestione a seguito della forte esposizione debitoria dei soci e dall’altra mette in atto scelte antieconomiche (quale quella di portare i rifiuti in giro

per la Sicilia pur in presenza di una discarica sul territorio provinciale) che tale situazione debitoria contribuiscono ad aggravare ogni giorno.

Voglio ricordare al dott. Manno che, quando il Sindaco di Modica, come quelli degli altri Comuni, non riescono a pagare l’Ato, non lo fanno sicuramente perché “distraggono” (uso le sue parole) le risorse economiche che a questo sarebbero destinate: da Sindaci, siamo chiamati ogni giorno a gestire situazioni di estrema difficoltà economica, e ciò è vero a maggior ragione nel caso del Comune che amministro, delle quali il dott. Manno non ha evidentemente la più pallida idea.

Sappiamo perfettamente che l’Ato deve essere pagato e il dott. Manno sa anche che eravamo in attesa del trasferimento della rata dei finanziamenti Regionali e che appena la avremo a nostra disposizione non esiteremo a pagare quello che possiamo, rispondendo alle indiscutibili esigenze della società d’ambito.

 

Ma è con questa reciproca consapevolezza delle difficoltà, che l’Ato dovrebbe assumersi la responsabilità di un autorevole ruolo di intermediazione, come ha peraltro fatto in passato seppur con tutti i limiti palesati anche dalla precedente gestione, e non certo limitarsi a battere cassa con azioni di forza peraltro discutibili anche sotto il profilo giuridico, dato che a ben guardare quanto previsto dall’art. 14 della legge regionale 9/2010 è estremamente opinabile e scarsamente plausibile che le procedure sostitutive siano attivabili prima della pubblicazione del piano regionale di gestione dei rifiuti.

 

È ancora in quest’ottica di “rispetto istituzionale” tra gli Enti, che sento doverosa un’ulteriore precisazione nei confronti del Sindaco di Ragusa Nello Dipasquale, innanzitutto ribadendo che non ho mai avuto alcuna ansia di trovare “compagni di duolo” e che l’aver rilevato il dato dei 7 milioni di euro dei debiti del suo Comune riportato nei documenti ufficiali dell’Ato (dato che apprendo con piacere essere errato, ma questo è solo da imputare alle inesattezze dei calcoli della società), era solo finalizzato a dimostrare l’inadeguatezza delle strategie del Collegio dei liquidatori. 

Tuttavia non posso non informarlo, quando mi suggerisce di riflettere sull’eventualità delle dimissioni per avere un debito di dimensioni così elevate, che davvero non posso accontentarlo, in quanto è proprio per togliere questo ed altri debiti accumulati dai miei predecessori, peraltro al Sindaco Dipasquale niente affatto politicamente estranei, che i miei concittadini mi hanno eletto ed è questo che spero di riuscire a fare.

 

Modica, 28 agosto 2010

 

Il Sindaco

     Antonello Buscema

 

Il Pd di Modica: Manno fa politica

La lettera aperta che il Dr. Manno ha indirizzato al Sindaco di Modica è un  documento politico mascherato, ma non troppo, da ragioni burocratiche.

Sgombriamo subito il campo da possibili equivoci: nessuno contesta al Dr.Manno che il Comune di Modica debba pagare quanto di propria competenza all’Ato ambiente.

Anzi invitiamo l’Amministrazione ad attivarsi sollecitamente, ma siamo certi che lo stia già facendo, per pagare quanto pattuito in sede di transazione delle somme dovute.

Anch’esse rientrano, tanto per ricordarlo, nel pacchetto “voragine finanziaria” che si è ereditato e che ci è assunti l’onere di gestire.

Nel contempo, tuttavia, invitiamo l’Amministrazione a verificare se la normativa che prevede il commissariamento degli enti inadempienti sia una normativa ad hoc per il Comune di Modica o sia applicabile indistintamente a tutti gli enti locali che rivestano lo status di debitore dell’Ato e in quest’ultima ipotesi la si invita ad attivarsi perché la normativa sia applicata senza esitazione alcuna nei confronti di tutti coloro che si trovano, legge alla mano, nella stessa situazione del Comune di Modica.

Altro invito che rivolgiamo all’Amministrazione di Modica è quello di verificare quale norma consente agli attuali organi dirigenziali dell’Ato di  permettere che  la discarica di Ragusa che è di tutto il comprensorio, Modica compresa, sia destinata ad uso esclusivo del Comune Ragusa e i piccoli limitrofi mentre gli altri comuni della provincia sono chiamati a conferire i loro rifiuti in località extraprovinciali con evidente aggravio di costi.

Se, come riteniamo, detta norma non esiste, (e il rapido esaurirsi della discarica di Ragusa non è motivazione giuridicamente accettabile) invitiamo l’Amministrazione a farsi parte attiva perché si ponga fine a questo danno ingente a carico di tutti i cittadini sollecitando l’Ato perché individui (o faccia individuare dal Commissario straordinario dei rifiuti) urgentemente altri siti idonei per le discariche compreso il territorio di Modica.

Consequenziale, in caso di diniego dell’Ato, il doversi rivolgere alle competenti autorità compresa la magistratura contabile.

Ma siamo certi che il Dr. Manno da manager rispettoso della normativa vigente non avrà nulla da obiettare al riguardo.

E’ perfettamente inutile sottolineare come l’Ato ambiente abbia fallito tutti gli obiettivi per il raggiungimento dei quali è stato creato.

La provincia di Ragusa è perennemente in stato di emergenza rifiuti per l’assoluta mancanza di iniziative volte all’individuazione di nuove discariche, puerile sostenere che la competenza è del Commissario straordinario, e soprattutto per il mancato e colpevole avvio di un serio e credibile progetto di raccolta differenziata.

Di quest’ultima rimane solo il vago ricordo di una inutile campagna di comunicazione di un paio d’anni fa costata a noi contribuenti ben 800.000 euro circa, somme queste che potevano essere impiegate in ben altro modo come la profonda crisi debitoria dell’Ato dimostra.

Ma il fabbricare debiti elargendo a destra e manca denaro pubblico è il biglietto da visita, il marchio doc degli uomini politici del centrodestra locale e questo noi modicani, primatisti nazionali in materia, ormai lo sappiamo benissimo.

Relativamente all’individuazione di una discarica a Modica il partito democratico ritiene che sia giunto il momento di porre la questione all’attenzione del dibattito politico invitando tutte le forze politiche, comprese quelle che all’epoca della giunta Ruta si opposero fieramente alla sua individuazione, a partecipare al dibattito.

Riteniamo infatti che con il definirsi dell’iter della raccolta differenziata a Modica e che con le nuove tecniche di costruzione delle discariche e loro gestione e quindi con un ridotto impatto ambientale i tempi siano maturi perché se ne possa parlare con la dovuta responsabile serenità.

Lo impone il senso di responsabilità verso gli altri comuni del comprensorio, lo esige la necessità di non aumentare ancor di più i costi della Tarsu, salita alle stelle per l’assoluta inefficienza ed inadeguatezza dell’organo comprensoriale preposto alla gestione dei rifiuti.

Come dicevamo, esiste nella lettera del Dr. Manno una chiara valenza politica.

Un esecutore di leggi, infatti, si limita a chiedere il rispetto della normativa vigente e a pretendere, legittimamente il dovuto.

Quando invece, come nel caso delle affermazioni di cui ci stiamo occupando, si indica al sindaco di uno dei comuni che compongono l’Ato cosa debba fare a fronte delle richieste provenienti dal collegio dei liquidatori e si esprimono valutazioni o dubbi sulla capacità amministrativa del predetto sindaco, si sconfina nel campo della dialettica politica.

Nulla di scandaloso, intendiamoci, tenuto conto che il Dr. Manno è presidente del collegio dei liquidatori per le sue capacità manageriali che oggi non intendiamo mettere assolutamente in discussione ma non certamente a seguito di un concorso esterno per titoli ed esami.

Non sono le dichiarazioni del Dr. Manno in sé a destare in noi delle perplessità quanto il fatto che esse si pongono al termine di una serie di eventi che vede alcuni tra i grandi creditori del Comune di Modica muoversi quasi in simultanea, senza manifestare grande volontà di trattare con l’Amministrazione comunale il rientro di quanto dovuto e che sono ciascuno di loro singolarmente in grado di provocarne il dissesto finanziario.

Riteniamo che sia una mera coincidenza che la coalizione di maggioranza saprà affrontare con la dovuta attenzione e serenità come ha fatto da due anni a questa parte forte del mandato ricevuto in tal senso dagli elettori.

Tuttavia, qualora tutto ciò sia frutto di una precisa volontà del Pdl ovvero di attaccare questa Amministrazione per via indiretta, di provocarne la caduta tramite lo strumento lo strumento del dissesto, non possiamo esimerci dal chiedere che detta volontà sia manifestata apertamente, nelle sedi istituzionali e non nei corridoi dei grandi accordi per la spartizione del potere, e che se ne assuma la responsabilità di fronte ai cittadini.

Questa coalizione poteva legittimamente provocare il dissesto al momento del suo insediamento, separare subito le proprie responsabilità da quelle, peraltro gravissime, di chi ci aveva preceduti.

Si ritenne di fare una precisa scelta politica diametralmente opposta per senso di responsabilità nei confronti della cittadinanza su cui sarebbero caduti gli effetti nefasti del dissesto in termini di tagli occupazionali, riduzione di servizi, aumento delle aliquote fiscali al massimo consentito dalla legge.

Né il partito democratico né le altre forze della maggioranza temono quindi il confronto su questo argomento.

Sino ad allora unitamente alle altre forze della coalizione si continuerà ad attuare il programma di risanamento finanziario votato dai cittadini.

 

Partito Democratico di Modica.