Dall'8 all' 11 dicembre
di Lino Bellia


Scicli – Il titolo, “Il Mare in scatola: Sampieri”, trattiene sensi segreti, nostalgie e affezioni della fanciullezza. Per chi è nato in un luogo di mare, quell’entità irrequieta, è riferita al sorgivo percepire che si vorrebbe trattenere e portare dietro custodito in una scatola dei ricordi e delle nostalgie.
Nei pastelli in mostra, c’è la rappresentazione del mare nell’affanno di un ritorno, di un rispecchiamento. Il mare dell’infanzia e dell’indefinibile desiderio di raccogliere frammenti di una stagione di tempo che ormai vive solo dentro i ripari dell’anima. A queste rappresentazioni del mare, ci si accosta con sentimento di gentilezza, con necessità contemplativa e meditativa, alla ricerca di un ritrovamento del nostro stesso essere nel mondo. Nella ricerca intenzionale, dentro le mutevoli rappresentazione del mare, nessun luogo espositivo poteva essere più adatto del Centro Olos. Centro che si interessa della salute fisica e mentale e al benessere dell’individuo nella sua globalità.
Le flessioni sul significati di scatola sono molteplici.
L’aspetto richiama l’idea del quadrato, figura geometrica universalmente usata nel linguaggio dei simboli, platonicamente considerata espressione di bellezza e perfezione. Il colore assolutamente bianco, perché corrispondente al silenzio assoluto, simbolo di un mondo senza materia.
Gli esperimenti artistici custoditi nella scatola sono vari. Da Andy Warhol con le sue lattine di zuppa Campbell, alla riproducibilità della sua arte che sovverte facendo uscire la lattina dalla tela e mettendola a stretto contatto con l’acquirente. Fino a Piero Manzoni che ha avuto l’ardire di custodite nella scatola degli scarti di se stesso.
Nel nostro caso, è un’opera insieme, quella del pastello del mare e della sua scatola. L’opera insieme è originata dall’incontro tra lo spazio di un volume bianco e l’evento del portare dentro una frammento della memoria del mare. La scatola inizialmente è vuota e bianca. Il contenitore neutro che diventa, nel contempo, rappresentazione di limite spaziale e spazio di libertà soggettiva. Come museo in miniatura, la scatola, diventa talvolta simbolo femminile, raffigurazione dell’inconscio e del corpo materno, contenitore che raccoglie e protegge ciò che è prezioso, raccoglitore di idee, incolmabile vuoto: scatola d’amore.
Centro Olos
Lungarno Colombo 44 – Firenze
Mostra
8 – 11 dicembre 2016
Orario di apertura: 18-20
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