Lo studente rimasto tetraplegico ha discusso una tesi su intelligenza artificiale e Tac dopo l’infarto
di Redazione
Torino – “Non siamo mai stati soli ed è la cosa più bella, avere persone intorno permette di affrontare anche le situazioni più brutte. Dopotutto siamo umani e abbiamo bisogno degli altri”. È emozionato Mauro Glorioso, il giovane studente palermitano che il 21 gennaio 2023 rimase ferito gravemente a Torino dopo essere stato colpito da una bici lasciata cadere sotto i Murazzi del Po.
Glorioso ha appena finito di discutere la tesi in Medicina e Chirurgia nell’aula magna delle Molinette: in attesa della proclamazione e per la prima volta si racconta e non si sottrae alle domande dei giornalisti. “È stata importante la vicinanza di tanti in questi anni – dice – Anche l’università di Torino si è dimostrata molto vicina”.
La sua tesi ha riguardato l’utilizzo della Tac per valutare lo stato del cuore dopo l’infarto, anche con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Ora pensa al futuro, alla specializzazione, ha già idee “ma mi do tempo per decidere, bisogna affrontare un problema alla volta, quello di laurearsi per fortuna è un problema che si riesce a risolvere. Nella mia situazione ci sono stati un po’ di rallentamenti ma è bello quando riesci a raggiungere un obiettivo nonostante tutto”.
Il riferimento è all’incidente a seguito del quale è rimasto tetraplegico. Mentre lo dice accenna dei movimenti del braccio. Ma, precisa, “sono felice e non è la prima volta. Fortunatamente l’uomo riesce ad adattarsi a tutto. E, quindi, anche nei momenti peggiori ci sono dei momenti positivi. Poi felicità è la parte più difficile che esiste. Sicuramente questo è un bel momento, ma non è l’unico”.

Per la prima volta Glorioso parla anche dell’incidente “Sono stati mesi duri e adesso penso che posso anche parlarne con un giornalista perché ho acquisito una certa consapevolezza”. Sui processi in corso e le scuse di Sara Cherici, una delle ragazze considerate tra gli autori, dice: “Sarò sincero, mi sono abbastanza distaccato. Penso che la giustizia deve fare il suo corso, ma ho altre cose a cui pensare. Preferisco non essere coinvolto in tutto ciò. Già all’inizio ho cercato di non concentrarmi su questo, la giustizia deve fare il suo corso, vorrei non essere coinvolto”.
E alla fine lo studente neolaureato ha anche trovato modo di scherzare sul suo voto, 101 su 110 con dignità di stampa: “Ho abbastanza giustificazioni per qualsiasi voto. Non mi sento addosso alcuna pressione”.
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