Nonostante i timidi segnali positivi relativi alla vendita e
di Telenova
Santa Croce Camerina – Nonostante i timidi segnali positivi relativi alla vendita e alla commercializzazione del peperone, che ha fatto registrare delle buone quotazioni di mercato, gli altri prodotti, dal ciliegino alla zucchina, hanno avuto una flessione considerevole.
Mentre i prezzi alla produzione dei prodotti industriali segnavano ad aprile scorso, un aumento del 3,1 per cento rispetto allo stesso mese del 2009, per i prezzi sui campi continuava il crollo verticale. Sono andati in picchiata soprattutto i listini di ortaggi e legumi (meno 4,4 per cento) e dei cereali (meno 5,1 per cento, con punte del 15-20 per cento per il grano duro).
Una caduta libera che, sommata all’aumento dei costi produttivi, contributivi e burocratici, ha determinato un taglio netto (meno 20,6 per cento solo nel 2009) dei redditi degli agricoltori, sempre più in grande affanno. “Registriamo una situazione difficile – spiega Guglielmo Occhipinti, imprenditore agricolo e portavoce dei gruppi d’acquisto – le cui cause vanno ricercate nella pessima organizzazione delle piattaforme logistiche e in una frammentazione dei singoli produttori che non riescono a far fronte comune in una situazione così difficile per l’economia. Neppure le organizzazioni di categoria e gli organi preposti hanno dato un impulso decisivo al settore, già gravemente compromesso”.
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