Attualità
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07/04/2008 14:18

Mi ha scritto Silvio, mi ha telefonato Pierre: Vivo giornate indimenticabili

di Redazione

Ieri, Domenica alle 15,15, mi ha telefonato Pier Ferdinando Casini. In verità si trattava di un messaggio registrato.

Prima si è scusato per il disturbo, ed ha fatto bene perché a quell’ora  e di domenica, non  si disturba il riposo delle Persone che durante la settimana lavorano.

 

Poi mi ha parlato per pochi minuti del suo programma. Tante belle intenzioni già ampiamente  conosciute. In particolare ha tenuto a precisare di essere molto preoccupato per i valori della Famiglia.

 

E lo sarei anch’io al suo posto, visto che di famiglie Lui ne ha due ed è diventato da due giorni papà per la quarta volta. Anzi Pier Ferdy: Auguroni di cuore per il bel maschietto (E’ doveroso perché ora che mi telefona alle quindici vuol dire che siamo in confidenza, siamo diventati amici… e se non gli faccio gli Auguri, volente o nolente, si offende – lo dico piano piano solo a Voi!)..

 

Sabato mi è arrivata una depliant con la propaganda dell’ITALIA DEI VALORI: in copertina  una  foto Di Pietro con la scritta “Con Te!”, preoccupato l’ho cercato per tutta la casa ed anche in cantina, poi ho chiesto a mia moglie di accertarsi che avessimo in casa abbastanza pane e companatico, nel caso fosse venuto all’ora di cena.

 

Anche in bagno, mentre facevo la doccia, non mi sentivo sicuro: avevo paura che sbucasse all’improvviso da dietro la tenda, come nella scena di PSYCHO,  brandendo in mano un congiuntivo lungo ed affilato per pugnalarmi.

 

Poi ho ripreso coraggio, perché ho pensato che in quel caso il Cavaliere si sarebbe frapposto tra me e Lui, facendomi scudo col suo corpo, e lo avrebbe prima confuso col movimento dei 58 capelli trapiantati e infine abbattuto a colpi di Laurea in giurisprudenza arrotolata: la sua che è pesante perché non gli è stata procurata dai Servizi Segreti, come quella del povero Antonio, meglio noto come il “congiuntivo che uccide”.

 

Ma del resto lo ha detto anche Giulio Andreotti: Il congiuntivo logora chi non lo sa.

 

Venerdì mi era già arrivata la lettera del Cavaliere: “Caro Giuseppe…” e poi una lunga lista di cose da fare. Più lunga della lista della spesa che mia moglie mi appioppa ogni Sabato mattina.

 

Sinceramente mi sono spaventato, perché ho pensato che lui in cinque anni di governo (più tre), non c’è riuscito e neanche Prodi, Amato, Dini, D’Alema. Ho pensato vuoi vedere che mi manda questa lettera perché alla fine tutta sto po’ po’ di roba la devo fare da solo?

Veltroni mi ha fatto contattare da un certo Mattia (sembrava il dodicesimo Apostolo) alle ore 14.00 di martedì scorso. Mattia parlava come per annunciarmi la venuta di un altro Messia che avrebbe risolto tutti i miei problemi di oggi e di domani. Mi sono sentito inutile ed ho riattaccato senza salutare.

 

Stanotte non ho dormito, come il Ragionier Ugo Fantozzi nella celebre scena in cui i politici dal televisore gli parlano direttamente e Lui non sa per chi votare, non sa più cosa fare.

 

Ora sono qui depresso e con gli occhi pallati a cercare di dare un senso alla mia vita riversandola su questo foglio, terrorizzato dai congiuntivi e dalle lauree dei Servizi Segreti, preoccupato delle preoccupazioni di Pier Ferdy.

 

E continuo a chiedermi perché Fausto non mi scrive: sarà offeso con me?

Perché non mi chiama, cosa gli  ho fatto di male, una telefonata … a qualsiasi ora. Quando vuoi tu.

 

Sono disperato, diavolo di un “Fausto (o Faust?) cosa escogiterà per contattarmi”: si travestirà da bolscevico? No troppo banale. Parlerà senza la erre moscia: lo riconoscerei lo stesso.

Si trasformerà in pioggia d’oro come fece Giove per fecondare Danae rinchiusa nella torre? Maledetti comunisti, mi consenta,  sempre loro. Prima hanno mangiato i bambini ma ora sono alla frutta! Non ci faremo fecondare!

 

Ancor di più mi preoccupa l’alba del 15 Aprile, quando dopo una terribile notte passata con Bruno Vespa, per ascoltare i  commenti ai  risultati elettorali, e dopo aver appreso che hanno vinto tutti, tornerò comunque ad essere il signor nessuno: un numero nel pallottoliere della democrazia: speriamo che il mio bussolotto non venga pescato!

 Giuseppe Di Bella

Fonte: Siciliainformazioni.com