Legge 93 del 2013
di Michele Farinaccio
Ragusa – E’ il primo caso in provincia di Ragusa nel quale viene applicato il nuovo strumento in uso alla polizia giudiziaria che permette di allontanare da casa il soggetto violento. Il 43enne ragusano P.G., infatti, che è stato denunciato dalle volanti della questura per lesioni aggravate nei confronti della compagna ed in presenza della figlia minore, non potrà fare ritorno a casa, proprio grazie all’introduzione della legge 93 del 2013, applicabile in caso di lesioni gravi o minacce.
La misura viene richiesta dalla polizia al pubblico ministero ed una volta autorizzata permette l’allontanamento immediato e coatto anche con l’uso della forza. L’istituto introdotto dalla recente normativa offre dunque la possibilità agli operatori di polizia di dirimere quelle situazioni conflittuali particolarmente accese che metterebbero altrimenti a rischio le vittime e permette di farlo in modo immediato e diretto.
La vicenda si è svolta giovedì sera quando una donna in lacrime ha contattato il 113 per segnalare di essere stata picchiata dal compagno e di essere bisognosa di cure mediche perché perdeva molto sangue dalla bocca. Immediato l’invio della volante nell’abitazione del centro storico di Ragusa e contestualmente del 118 che si è occupato di accompagnare la donna al Pronto soccorso. Nel frattempo è arrivata un’altra volante che ha identificato l’uomo che si trovava con la figlia di due anni e mezzo. Nel contempo, giunti in ospedale, i poliziotti che assistevano la donna hanno richiesto l’attivazione del “codice rosa”, protocollo operativo da qualche settimana presso le strutture sanitarie della provincia Iblea. La donna è stata perciò ricoverata per qualche ora in un’area riservata, dove gli ufficiali di polizia hanno verbalizzato il triste racconto della vittima secondo il quale il compagno, per futili motivi, l’aveva colpita con uno schiaffo al volto tanto che, colpendola sul labbro, le aveva procurato una ferita lacero contusa dalla quale aveva perso molto sangue. La donna ha anche riferito agli agenti di avere altre volte denunciato l’uomo e che vi erano altre segnalazioni a suo carico.
Durante la notte la vittima è stata dimessa ma la situazione di conflitto tra i due compagni, soprattutto per la presenza della minore, è rimasta assai critica, motivo per cui, considerato il reato di lesioni aggravate dal fatto che lo schiaffo era stato dato in presenza della piccola che in quel momento si trovava tra le braccia del padre, sentito il pubblico ministero di turno, è stato emesso il provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e da ogni luogo frequentato abitualmente dalla vittima.
La donna, ricevute le cure del Pronto soccorso, è stata accompagnata a casa dai poliziotti, così da poter riabbracciare la figlia ancora impaurita. Una volta al sicuro le sono stati forniti tutti i recapiti dei centri antiviolenza della provincia di Ragusa ai quali si potrà rivolgere sin da subito. Dai primi istanti della notizia di reato vengono messi in moto tutti gli “attori della rete di protezione” delle vittime di violenze. “Si rammenta a tutti i destinatari di soprusi e maltrattamenti – dice la questura di Ragusa – di recarsi presso la sezione specializzata della squadra Mobile, in qualsiasi istante, mediante una telefonata al 113, così da iniziare un percorso di legalità unitamente agli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria competenti ed essere assistiti da psicologi e dal personale dei Centri antiviolenza”.
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