Michel Platini compie 70 anni: dai tre palloni d'Oro con la Juventus alla rivalità con Maradona
di Redazione
Le Roi, il calciatore francese più grande della storia spegne 70 candeline. Il mondo del calcio celebra Michel Platini nel giorno del suo settantesimo compleanno. Uno di quei personaggi in grado di lasciare un segno indelebile nel calcio, considerato ancora oggi un modello di riferimento per le nuove generazioni.
Platini ha vestito la maglia numero dieci e in campo ha disegnato il calcio in un modo unico e inimitabile. E’ stato il top player della Juventus dal 1982 al 1987 (147 presenze, 68 gol), conquistando due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa dei Campioni ma anche una Supercoppa Uefa, una Coppa delle Coppe e una coppa Interncontinentale. Insomma, con la maglia bianconera ha conquistato tutti i titoli possibili, anche a livello individuale: ben tre palloni d’oro consecutivi dal 1983 al 1985, gli stessi anni in cui si è laureato capocannoniere del campionato italiano.
Ha chiuso la carriera da calciatore a 32 anni, proprio con la maglia bianconera. Un segno di riconoscenza e attaccamento, ma anche un rammarico per aver chiuso forse prima di quando avrebbe potuto.
Una carriera costellata da successi anche con la propria nazionale. Sono pochi i francesi che con la nazionale sono riusciti a scrivere una pagina di storia. Tra i più celebrati Zinedine Zidane, Thierry Henry, Lilian Thuram, Eric Cantonà, Just Fontaine, ma forse nessuno è riuscito a rimanere nella memoria più di Michel Platini, campione d’Europa con la Francia nel 1984 e calciatore francese dell’anno per due volte. Gli è mancato solo il Mondiale ma questo non ha tolto nulla alla sua splendida carriera.
In Italia è diventato un Re, confrontandosi con i più grandi, su tutti Diego Armando Maradona, arrivato in Serie A due anni dopo di lui. Il confronto tra i due dieci, uno della Juve, l’altro del Napoli, è stato uno dei più affascinanti degli anni ’80. Michel destro, Diego mancino, due geni con caratteristiche diverse ma con lo stesso amore folle per il pallone. In un’intervista rilasciata a Il Messaggero nel 2020, poco dopo la morte dell’argentino, Platini disse: Palloni d’Oro? Beh si credo che qualcuno lo avrei diviso con Diego ma all’epoca c’erano altre regole. È stata una rivalità bellissima, ma tra due squadre e non solo fra due calciatori. Lui era più attaccante di me, avremmo potuto giocare assieme e ci siamo anche andati vicini nel 1986: il dg del Napoli era Allodi, che era stato alla Juve e lo conoscevo bene ma è giusto che un calciatore chiuda dove ha compiuto un lungo tragitto, come me alla Juve e Maradona al Napoli.
Dopo il calcio giocato, Michel si è dedicato alla carriera da allenatore: dopo il suo ritiro dall’agonismo ha ricoperto il ruolo di commissario tecnico della nazionale francese (dal 1º novembre 1988 al 17 giugno 1992) con uno score di 29 partite, 16 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte. Una carriera terminata con la nuova vita da dirigente, come presidente della UEFA.
In quegli anni è stato coinvolto in una vicenda giudiziaria, caratterizzata da accuse di corruzione e truffa legate al suo ruolo nella FIFA e all’assegnazione dei Mondiali del 2022 al Qatar. Nonostante sia stato assolto da alcune accuse, come quella di truffa ai danni della FIFA, e sia stato squalificato per un periodo (90 giorni), la vicenda ha lasciato strascichi nella sua carriera e reputazione: «Sono uscito pulito, ma hanno vinto lo stesso i miei nemici. Comunque, mi hanno rubato dieci anni» ha dichiarato a La Stampa, a proposito dell’assoluzione dalle accuse di truffa ai danni della FIFA insieme all’ex presidente Sepp Blatter.
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