di Giorgio Caruso
Modica – Il “dubbio” corre sul web. “Sono convinto che dal punto di vista legale tutto è stato svolto secondo la legge, ma dal punto di vista politico, la vicenda lascia l’amaro in bocca”. A scriverlo nel proprio sito personale è il consigliere comunale del Pdl, Giovanni Migliore. Il riferimento è a dei lavori in atto in via Carlo Papa, nei pressi della chiesetta del Santissimo Salvatore.
“Passeggiavo con alcuni amici lungo le viuzze del centro storico – racconta nel suo blog il consigliere Migliore – quando ci fermiamo in una piazzetta dove si stanno svolgendo dei lavori. Guardo la tabella che per norma è affissa in ogni cantiere e rimango stupito. Leggo: Proprietario, comune di Modica; lavori di arredo urbano; progettista, ingegnere Elio Scifo; direttore dei lavori, architetto Anna Scifo”. Il nome dell’assessore al Centro Storico quale progettista dei lavori ed il “cognome” omonimo del direttore dei lavori, suscita qualche dubbio nel consigliere azzurro. “Ero incredulo davanti la tabella – racconta ancora Migliore -. Ho cercato di difendere il difendibile, pensando che i lavori fossero stati affidati qualche anno fa all’ingegnere Scifo, prima ancora dell’incarico assessoriale. Ma leggendo nella tabella ho notato che la concessione è del 3 luglio 2009 e l’inizio dei lavori è stato lo scorso 24 settembre. Quindi nel periodo assessoriale dell’ingegnere Scifo”. “E’ ridicolo mettere in dubbio la liceità dell’incarico – replica stizzito l’assessore Scifo -. Non sono così stupido da farmi cogliere in flagranza di reato. Ho la coscienza a posto. Iniziamo col dire che si tratta di un progetto di un privato che ha stipulato una convenzione con il Comune per la riqualificazione di un’area e la cura del verde e l’arredo urbano. Il progetto, si sappia, risale a 4 anni fa, quindi sotto l’amministrazione Torchi, quindi in un periodo in cui non ero amministratore. Allora ebbe tutti i pareri favorevoli, finanche quello della Sovrintendenza di Ragusa. L’iter però poi subì un blocco. Adesso è stato ripreso e dunque sono rimasto, nelle carte, in qualità di “progettista”. Tra l’altro – spiega ancora Elio Scifo – non ho firmato la direzione dei lavori, cedendola a mia figlia, proprio perchè oramai, da quattro anni, non ho più niente a che fare col progetto. Piuttosto – conclude – c’è da lodare l’iniziativa del privato che, a sue spese, ridonerà nuova luce ad un angolo suggestivo del centro storico. Forse però il consigliere Migliore non ha notato questo, o non è di suo interesse l’estetica della città!”.
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