Cronaca
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09/10/2025 10:17

Milano. Il signor Buonomo riceve lo sfratto e si getta dal sesto piano, muore il 71enne originario di Messina. “Non ce la faccio più”

Letterio Buonomo viveva a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano

di Redazione

Milano – Si chiamava Letterio Buonomo ed era originario di Messina. Ed era affetto da ludopatia.

L’uomo di 71 anni si è gettato dalla finestra al sesto piano quando l’ufficiale giudiziario ha suonato al suo citofono per notificargli lo sfratto dall’appartamento in cui viveva a Sesto San Giovanni. È accaduto ieri mattina intorno alle 9 in via Puricelli Guerra.

Ieri era in programma l’esecuzione dello sfratto dall’appartamento dove l’anziano viveva da solo senza pagare l’affitto al proprietario da qualche mese. L’ufficiale giudiziario avrebbe dovuto eseguire lo sfratto su disposizione del Tribunale civile di Monza.

Un biglietto con poche parole: «Non ce la faccio più». E dopo aver lasciato l’ultimo pensiero Letterio Buonomo, 71 anni, ha deciso di farla finita gettandosi dal sesto piano. Lo ha fatto nel giorno in cui alla porta di casa sua, nel palazzo di via Puricelli Guerra, a Sesto San Giovanni, dove si era trasferito da un paio d’anni a questa parte, si è presentato l’ufficiale giudiziario per eseguire l’ordine di sfratto. Il 71enne, originario di Messina, separato, prima di andare in pensione lavorava come custode in un altro condominio della città. Buonuomo aveva accumulato una serie di arretrati sul canone d’affitto, ai quali non riusciva a fare fronte. Secondo quanto riferito, nelle scorse settimane si era presentato in Comune, a Sesto, per chiedere informazioni in merito a una eventuale assegnazione di un alloggio popolare. L’anziano, quando è arrivato l’ufficiale giudiziario, si è buttato dal balcone.

Il gesto, improvviso, è avvenuto poco dopo le 9 del mattino, mentre all’ingresso del palazzo in cui viveva, in via Puricelli Guerra, si trovavano il suo avvocato e l’ufficiale giudiziario arrivato per notificargli lo sfratto. Sul posto è arrivato il 118 che però non ha potuto far altro che constatare il decesso dell’anziano. L’uomo ha lasciato il biglietto di addio in casa.

Roberto De Stefano, il sindaco di Sesto San Giovanni, in un comunicato ha espresso il suo cordoglio e precisato che il Buonomo «non era seguito dai servizi sociali comunali» e non aveva i requisiti per accedere al fondo per la morosità incolpevole «a causa di un reddito elevato». «Tuttavia – aggiunge il sindaco -, era noto che il cittadino vivesse una condizione di fragilità personale, legata a una situazione di ludopatia».

«Qualche settimana fa – riferisce De Stefano – il cittadino si era rivolto per la prima volta agli uffici comunali per richiedere informazioni sugli alloggi popolari. Gli uffici competenti gli avevano fornito tutte le indicazioni necessarie per presentare domanda di assegnazione di un alloggio abitativo temporaneo nell’ambito del Servizio Abitativo Transitorio (SAT). Il soggetto non si è più presentato agli uffici, forse per timore che potesse giungere notizia ai famigliari». Il sincaco conclude invitando «a rispettare il dolore di chi vive condizioni di vulnerabilità, evitando qualsiasi speculazione».