Economia
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10/04/2009 17:59

Mililli, Confeserfidi: Imprese soffocate

di Redazione

“Le Pmi soffrono i ritardi nei pagamenti di Stato e Regione che prendono subito e pagano dopo”. E’ la denuncia  del presidente del Confapi Milano, Paolo Galassi il quale  parla anche  di governi “che annaspano in misure inefficaci o controproducenti per le Pmi”. Sulla questione  è intervenuto pure il  dott.  Bartolo Mililli, esperto  in materia economica e profondo conoscitore  del sistema confidi in Italia. “Una recente indagine- osserva il dott. Bartolo Mililli- rivela come il sistema che regola i rapporti economici tra pubblica ammnistrazione ed imprese stia portando velocemente quest’ultime al collasso. Le regole sono contorte perché il pubblico paga male e tardi ma chiede subito. I numeri dell’indagine parlano chiaro. Il 57 per cento delle azinde interpellate ha riscontrato un allungamento dei tempi medi di pagamento negli ultimi tre anni”. Ma come si è bloccato il meccanismo?  “Tutto si è inceppato da quando lo Stato ha deciso che è normale ricevere servizi subito e pagare mesi o anni dopo. In questo modo le imprese affogano nello spazio di tempo che intercorre tra l’anticipo delle tasse e l’incasso dei crediti. Ocorre rivedere le regole, sia quelle dei tempi del pubblico, come pagatore di beni e servizi sia rivedendo il sistema che impone l’anticipo sulle tasse del fatturato 2008 per restituirlo, se va bene, nel 2009. Insomma, le aziende non possono anticipare di tasca propria un guadagno che ancora non hanno incassato. Tempi bibblici che nessuno, con la stretta creditizia in atto, può continuare a sostenere. C’è un altro aspetto- prosegue Mililli- che non bisogna perdere di vista. La crisi in atto, se non si rimetterà in moto la macchina del credito verso le pmi, non farà altro che creare altri danni. E’giusto rilevare però che in questa situazione di assoluta incertezza arriva un segnale positivo per gli imprenditori perché si preannuncia l’arrivo di liquidità messa a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti. Si tratta di 11 miliardi di euro. Il finanziamento della Cdp alle Pmi replicherà il modello-Bei e sarà una novità assoluta per la Cassa: tramite una convenzione quadro stipulata tra essa e l’Abi, la Cdp finanzierà le banche vincolando questa liquidità al finanziamento delle piccole imprese. L’iniziativa della Cdp potrebbe essere utile e concreta per le pmi, alle prese con il problema della liquidità e che non hanno ancora incassato i crediti loro spettanti. La Cassa potrebbe farsi carico di anticipare  in tutto o in parte i crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica ammnistrazione” .