di Redazione

Alla fine hanno vinto i cristiani, come ogni anno. Va in archivio la festa della Madonna delle Milizie 2008, con un bilancio positivo. La macchina organizzativa ha funzionato bene, la rievocazione del fatto d’armi del 1091 ha avuto il merito di essere contenuta nei tempi (tre quarti d’ora), la regia di Gino Savarino ha assicurato una rappresentazione nel solco della tradizione.
Buona anche la presenza turistica, per quanto quest’anno non sia stato fatto alcun investimento pubblicitario rilevante, se non i manifesti. Certamente la festa beneficia della data, l’ultimo sabato di maggio, quello indicato da tutte le guide turistiche, data che cambia solo se in prossimità ci sono elezioni. Quest’anno il voto amministrativo non ha inciso, ed è stato un bene.
Due appunti: la presentazione del dramma in dialetto siciliano, a fronte di tanti turisti che potrebbero avere interesse a una maggiore comprensione del prologo (l’assessore Piccione aveva provveduto quattro anni fa a una presentazione in quattro lingue, arabo compreso) e l’arrivo della barca “Stambul” in piazza, che trasporta “i turchi”, i saraceni. Potrebbe essere accompagnata dal suono dei bonghi, l’unica cosa apprezzata dell’edizione 2000 della festa.
Suggestivo il rientro in chiesa, a Santa Teresa della statua della Madonna, particolarmente splendente e colorata dopo il restauro. Il passaggio in via Mormina Penna è stato emozionante. Quest’anno record di fedeli alla processione, che è stata preceduta dagli attori della sacra rappresentazione e dalle donne in abito nero coi ceri accesi.
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