Treviso - Un corteggiamento d’altri tempi e un amore che da più di 70 anni non conosce limiti: è la storia di Luigi Zanon e Maria Carmen Trevisol che sono già stati ribattezzati come la coppia più longeva d’Italia. Lui ha la bellezza di 106 anni (107 ad aprile), lei 99: fanno più di due secoli in due, sono ancora follemente innamorati e alla vigilia di San Valentino hanno festeggiato assieme allo staff e agli altri ospiti della rsa Casa Mia di Casier, alle porte di Treviso, una ricorrenza davvero speciale. Non a caso si chiamano nozze di titanio, perché vengono associate a uno dei materiali considerati «indistruttibili». Tutto parte all’inizio degli anni ‘50: Maria Carmen Trevisol è un’insegnante con una cattedra temporanea a Caorle, già corteggiata da cinque pretendenti. Luigi Zanon invece gestisce un albergo e una scuola di ballo, alle spalle ha già tre guerre, vissute in prima linea: è stato militare in Spagna, in Albania e durante la Seconda Guerra Mondiale. Così come nella storia del ‘900, per lui, c’è un tempo per la guerra e un tempo per l’amore. Lo conquisterà invitando Maria Carmen a lavorare come cassiera del cinema interno al suo albergo.
Galeotto fu un documento contabile che Maria Carmen non sapeva come timbrare: la risposta al suo dubbio fu un semplice «il timbro è un bacio» di Luigi. Ebbe così inizio un amore che dura da 73 anni che li vide convolare a nozze nel 1955. I due continuano ancora a oggi a condividere lo stesso letto, non è più quello della loro casa, ma quello di una struttura d’accoglienza privata, inserita in un contesto signorile a due passi dal Terraglio e da villa Franchetti, gestita dal gruppo Emeis. «Sono una bellissima coppia – racconta lo staff della residenza per anziani Casa Mia - ancora molto affiatata, lui è dolcissimo, lei ha un bel carattere deciso, forse per questo si compensano e si completano a vicenda. Quando Maria Carmen ha fatto il suo primo ingresso in struttura aveva tacco alto e portamento elegante, alla veneranda età di 97 anni». Come hanno festeggiato il loro anniversario? Cena fuori e poi ritorno in struttura, il loro segreto? «Tanta pazienza – rispondono i diretti interessati - e qualche fuga fuori porta per allontanarsi dalla routine quotidiana!».