Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: «Accordo consensuale». Cdr: «Ennesimo collega messo ai margini per motivi politici»
di Redazione

Roma – Un addio alla Rai nel giorno della Liberazione, per coincidenza, anche quello del suo 64esimo compleanno. Andrea Vianello, giornalista, dirigente della tv pubblica e volto noto al pubblico, ha reso nota la propria decisione via X, con poche righe di commiato: «Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la “mia” Rai. Accordo consensuale. Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».
Consultata, l’azienda conferma che Vianello avrebbe sottoscritto un accordo consensuale di uscita anticipata, senza nessun vincolo circa i suoi eventuali impieghi futuri. Il clima dell’addio viene definito «sereno». Il giornalista dall’ottobre 2024 operava alle dirette dipendenze dell’amministratore delegato, Giampaolo Rossi.
Con l’avvento della nuova gestione di centrodestra, nel 2023 era stato spostato dalla direzione dalla Testata Rai Giornale Radio e di Rai RadioUno, cui teneva molto, alla direzione generale della Tv di Sanmarino. Una decisione che gli era pesata moltissimo. L’incarico era durato fino a marzo 2024, quando Vianello presentò all’allora ad Roberto Sergio (che gli succederà) le proprie dimissioni “immediate e irrevocabili”. I conti della tv del Titano versavano in pessime condizioni già prima dell’avvento di Vianello, situazione che Roberto Sergio, di recente, ha dichiarato di aver messo sotto controllo. Dura la nota del Cdr del Tg3 che «apprende con rammarico e preoccupazione che anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai». Secondo il sindacato, «è l’ennesimo collega di grande livello che viene messo ai margini dall’azienda per motivi che non possiamo non definire politici, in un progressivo svuotamento di identità».
Chi è Vianello
Nato a Roma nel 1961, laureato in Lettere, Andrea Vianello inizia la carriera in Rai nel 1990, entrando al Giornale Radio tramite selezione pubblica per giornalisti praticanti. Nel 1992 assume il ruolo di redattore e lavora nell’ambito della redazione Cronaca, dove, nel 1994, viene promosso caposervizio. Nel 1997 diventa vicecaporedattore e nel 2002 caporedattore. Tra il 1998 e il 2002 è autore e conduttore del programma “Radio Anch’io”, su Rai Radio 1, e nel 1999 esordisce in televisione conducendo su Rai 2 il programma “Teleanch’io”. Dal 2002 al 2005 è autore e conduttore di numerosi programmi televisivi, tra cui “Enigma” e “Correva l’Anno”. Dal 2004, per sei anni, dirige e conduce il programma “Mi manda Rai3”, che lo consacra definitivamente alla notorietà. Dal 2010 al 2013 è autore e conduttore del programma televisivo “Agorà”. Dal dicembre 2012 al febbraio 2019 è consigliere di amministrazione di Rai Pubblicità. Nel gennaio 2013 viene nominato direttore di Rai 3, incarico che svolge per tre anni. Nel 2016 è chiamato al Tg2 come editorialista per le tematiche politiche ed internazionali. Nel luglio 2017 viene assegnato a RaiUno con l’incarico di vicedirettore con la responsabilità dell’unità organizzativa Attualità, costume, manifestazioni e nuovi format Informativi. Nel giugno 2018 viene assegnato alle dirette dipendenze del Direttore di Rai Tre. Nel 2019 viene colpito da un ictus cerebrale: un’esperienza che lui stesso racconterà in un libro, in cui parlerà anche della sua riabilitazione, difficile ma riuscita fino al punto di riportarlo al lavoro. Nell’agosto 2020 approda alla direzione di Rai News per la produzione televisiva, della Testata Televideo, per la produzione via teletext e della Testata Rainews.it. Ora, dopo gli ultimi due incarichi, l’addio alla Rai.
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