Fendi ha realizzato una baguette con lino naturale sul quale è stato ricamato l’antico punto ad intaglio e che è stato impreziosito da ricami di fiori che crescono spontanei nelle campagne di Anzi
La base della Fendi Baguette è quindi di cotone e lino, coperta di chiacchierino che pare quasi levitare sulla superficie dell'accessorio.
I ricami delle donne lucane sulle borse simbolo di Fendi sono stati scelti per “Hand in Hand”, ideato da Silvia Venturini Fendi per celebrare la professionalità ed il valore delle maestranze italiane. La Baguette, così spiritosa e nostalgica, disegnata da Silvia Venturini Fendi nel 1997, ri-consacrata a divina creazione negli ultimi anni, si riscopre ancora, ancora diversa. Hand in hand, di mano in mano, perché alla fine di questo si tratta. La borsa Fendi Baguette non è un oggetto che si dà per scontato, ma un complesso lavoro artigianale. Ecco perché Silvia Venturini Fendi ha scelto di coinvolgere proprio gli artigiani italiani, per creare le Fendi baguette più immortali di sempre.
"L'idea è stata selezionare un artigiano per ogni regione", racconta la designer, "questo è ciò che mi interessa ed è ciò che voglio mostrare e supportare: queste persone incredibili che sono artigiani ma non solo, sono artisti. E le tecniche utilizzate da loro, sono totalmente manuali. È un lavoro completamente manuale, ed è romantico".
Un accessorio di moda diventa pezzo di storia, reinventato e aggiustato dalle mani di artigiani specializzati, sparsi per la penisola ma uniti ognuno dalla propria tecnica. Ogni esemplare di Fendi Baguette sarà prodotto in venti unità, e sono state le regioni della Toscana, Puglia, Sardegna e Veneto a essere lanciate per prime.
Per questo progetto, Fendi ha scelto il meglio. La borsa Baguette di Fendi parte da una materia prima raccolta con la mano, da un intreccio, dal rumore di un martelletto che sbatte sul pellame.
"A volte la moda è il designer", afferma ancora Silvia Venturini Fendi. E come darle torto? Le borse Baguette destinate a questo progetto hanno raccolto il calore della mano che le ha forgiate, nascondono nella tasca interna il nome del laboratorio d'artigianato e il luogo in cui sono state prodotte. Come un vero capo Haute Couture.
La storia della Baguette
Silvia è l'erede di una maison che dal 1925 arriva dritta al presente e ambasciatrice di quello spirito iconoclasta e avanguardista che, dalla texture più nobile e aristocratica che ci sia (la pelliccia), ha reinventato il concetto di lusso rendendolo cosmopolita e ricco di declinazioni. Silvia, figlia di Anna, che già a quattro anni giocava con “zio” Karl Lagerfeld, nominato nel 1965 direttore artistico di Fendi (ruolo che ricoprì fino alla sua scomparsa, nel febbraio del 2019), che ebbe su di lei e sul marchio un’influenza rivoluzionaria. Era il 1997 e il debutto de La Baguette causò un crush senza precedenti nel segmento delle borse. Iconica, molto oltre i trend imperanti, fuori da ogni tipo di omologazione. Individualista e preziosa, era customizzata come un capo di abbigliamento e celebrava la libertà del processo creativo facendosi beffe del minimalismo imperante nel mondo della moda, con il suo carattere barocco, irriverente e in limited edition. La Baguette è stata una delle borse più vendute al mondo, declinata fino ad oggi in oltre un migliaio di versioni diverse. La designer racconta così il grande progetto Hand in hand che vede venti Baguette realizzate da altrettanti artigiani: uno per regione, selezionati tra il meglio che il Made in Italy ha da offrire
L’antica arte del ricamo delle donne di Anzi, piccolo centro del Potentino, l'hanno imparata da piccole, un po' per gioco, un po' per dovere; per personalizzare il corredo da portare in dote al momento delle nozze. Punti ripetuti un'infinità di volte, imparati a memoria come preghiere da madri e nonne, e che adesso finiranno ad abbellire addirittura l'iconica borsa "baguette" di Fendi.
Lucia Buchicchio, Marisa e Antonella Sabatella, Rosa Cilibrizzi, Rossana Tito, Cristina Ruggieri, Rosa Maria Cilibrizzi e Lucia Giorgio, dell'associazione “Ricami di ieri e di oggi”, tutte originarie di Anzi sono state infatti scelte dalla storica "maison" per rappresentare la Basilicata nel progetto “Hand in Hand”, ideato da Silvia Venturini Fendi per celebrare la professionalità ed il valore delle maestranze italiane.
A loro e ad altri 19 atelier della penisola, il compito di ridisegnare la baguette nata nel 1997 e diventata un oggetto indispensabile per le esperte di moda. Le artigiane di Anzi ci hanno lavorato giorno e notte perché non solo i tempi per realizzare la borsa erano ristretti, ma anche perché la tecnica scelta per il ricamo che doveva abbellire una ‘regina di stile', ovvero quella dell'intaglio', richiede da sempre accuratezza.
"Abbiamo iniziato a lavorare al progetto dopo il 20 gennaio e la borsa andava presentata a metà febbraio - racconta all'AGI, Lucia Buchicchio - l'intaglio è una tecnica che prevede l'esecuzione di un ricamo attaccato da travertini che poi viene intagliato lasciando poi solo il trasparente”.
Il risultato finale? Una baguette realizzata con lino naturale sul quale è stato ricamato l'antico punto ad intaglio e che è stato impreziosito da ricami di fiori che crescono spontanei nelle campagne di Anzi: papaveri, mammole, margherite, rose canine e finanche quelle ginestre e spighe di grano che campeggiano sullo stemma comunale. Una borsa che porterà così nel mondo un pezzo della stessa Anzi, i cui scorci del centro storico e panorami naturali saranno filmati in un video clip promozionale che accompagnerà la presentazione del manufatto. Un'occasione per pensare ad un indotto del ricamo da creare proprio in paese.
"Un progetto importantissimo per la nostra comunità - commenta il sindaco Maria Filomena Graziadei - le mani di queste ricamatrici sono d'oro ed è giusto che quest'arte e sapienza trovino la giusta visibilità, divenendo perché no, occasione di lavoro per i nostri tanti giovani”. Arte già apprezzatissima dalla maison di moda. “Fendi ha già commissionato alle nostre artigiane la realizzazione di altre dieci borse - aggiunge il sindaco - speriamo sia questa l'occasione per far conoscere al mondo le abilità delle nostre maestranze pronte a condividere la propria sapienza”.