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Levante, Claudia Lagona: "Devo il mio nome d'arte a "Il Ciclone" di Pieraccioni"

Il nome d'arte Levante le fu affibiato da una compagnetta che riconosceva il lei un personaggio simile alla protagonista de "Il Ciclone" di leonardo Pieraccioni

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Tutti la conoscono col nome d'arte di Levante, ma lei si chiama Claudia Lagona, è nata a Caltagirone nel catanese nel 1987, ha vissuto a Palagonia, è rimasta orfana di papà Rosario a 9 anni ed è una cantautrice affermata.
Ma qual è l'origine del suo nome? 
Claudia Lagona ha spiegato, di recente anche nella trasmissione In Altre Parole, condotta da Massimo Gramellini su La 7, che a chiamarla così la prima volta durante un'estate alla fine degli anni '90 fu un'amichetta, che aveva preso spunto dal film 'Il Ciclone' di Leonardo Pieraccioni. Gramellini e la cantante si conoscono da tanto tempo, complici le origini torinesi del giornalista e la circostanza che la cantante lavorasse in una drogheria del centro, in piazza Vittorio, quando la famiglia si trasferì in Piemonte. Lei aveva 14 anni quando lasciò la Sicilia. 
«Il mio nome in realtà è Claudia. Il nome d'arte Levante deriva da uno scherzo. Ero in Sicilia, in provincia di Catania, era agosto, mi annoiavo tantissimo. Avevo dodici anni e un'amichetta iniziò a chiamarmi Levante. All'inizio non ci feci caso, le chiesi il motivo e lei mi risposte che Levante era il protagonista del film 'Il ciclone' di Pieraccioni. Da lì mi è rimasto», ha raccontato in una precedente circostanza Claudia Lagona Levante. La 32enne ha poi raccontato della sua difficile infanzia, segnata da un gravissimo lutto: «Da bambina ero una peste, sempre molto gioiosa e socievole. La vita mi ha portato a crescere presto, ho perso papà da piccola. Mi inventavo sempre un sacco di cose, di canzoni, di storie. Mi sono approcciata alla musica da piccolissima, attorno ai nove, dieci anni. Utilizzavo la musica come diario segreto attraverso le canzoni che scrivevo».

Quel modo di esprimere le proprie emozioni di adolescenti le ha portato, diverso anni dopo, enorme popolarità, anche se il percorso verso il successo non è stato semplice. «Ho fatto tanta gavetta prima di arrivare ad Alfonso, il mio pezzo fortunato, del 2013. Non mi aspettavo un successo simile per quella canzone. Quando l'ho scritta ho pensato che non l'avrei mai fatta sentire a nessuno. Mi hanno convinta a registrarla, le radio si sono accorte di me e hanno iniziato a passarla. Mi ha cambiato la vita», conclude. 


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