Roma - Renato Zero (Renato Fiacchini, Roma, 1950) è stato malato di anemia emolitica. "Mi hanno cambiato tutto il sangue, e un frate me lo ha donato". La trasfusione durò circa un mese e lasciò una cicatrice sul braccio di Renato, ancora oggi visibile. Accadde quando aveva appena un mesetto di vita. "E' una malattia in cui perdi subito i globuli rossi e hai solo quelli bianchi, praticamente sei destinato a finire".
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"Dopo che mi trasfusero il sangue, qualsiai latte midessero non iuriscivano ad assimilarlo. Mio padre, disperato, un giorno andò da Mercatelli, un bar su via Ripetta, che faceva maritozzi con la panna da urlo, e chiese, come ultima chance: "Mi dà un litro di latte della Centrale?" Funzionò. Mio padre mi salvò la vita per la seconda volta. Per questo mi chiamo Re-nato. Perchè sono rinato due volte".
Zero parla anche della sua collaborazione col ragusano Lorenzo Vizzini, che ha firmato 9 brani per lui: "E' un ragzzo di 27 anni, ma ne dimostra 62. Scrive come Umberto Bindi, come Sergio Endrigo".